Добавить новость
ru24.net
World News
Июнь
2024

Europee in Italia: successo della Meloni, Pd cresce, tonfo dei Cinquestelle. Renzi out e astensionismo record

0

Al successo della Meloni (28,2% e 2,3 milioni di preferenze), che dicono molto su un partito che deve quasi tutto all’appeal della sua leader, risponde il Pd di Elly Schlein che sale al 24,1 %, affiancata dall’ottimo risultato di Alleanza Verdi Sinistra (6,8%) che raccoglie quasi un milione e mezzo di consensi (toccando l’11% a Torino).  Male i centristi che non raggiungono il quorum con Stati Uniti d’Europa (al 3,8)  mentre Azione si ferma al 3,4%.  

“Siamo il partito che cresce di più dalle politiche, riducendo al distanza da Giorgia Meloni.  Il voto complessivo delle opposizioni supera quello delle forze di maggioranza” è il commento di una sorridente Elly Schlein con a fianco Bonaccini.  Evitando ogni sorta di polemiche la segretaria del Pd ha ribadito il suo impegno nel combattere l astensionismo,  riavvicinando le persone alla  politica. Tra i dem  si segnala  l’elezione come europarlamentare  di Alessandro Zan, alfiere delle battaglie per i  diritti civili e per la comunita Lgbt. 

Matteo Renzi è invece fuori dal parlamento europeo, dove saranno presenti Ilaria Salis(176mila preferenze), Lucia Annunziata, insieme al sindaco di Bari Antonio Decaro  (500mila preferenze), che trascina il Pd per la prima volta ad essere primo partito in Puglia, superando i consensi di  Fratelli d’Italia.  Con AVS è stato eletto il sindaco Mimmo Lucano, e nello stesso partito è risultato notevole l’atteso successo del medico, ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, a 11 anni dal suo ingresso in Campidoglio. Marino si è levato qualche sassolino ironizzando sul conferenziere Matteo Renzi che se eletto non avrebbe potuto continuare nella sua lucrosa attività.

E’ da sottolineare come la qualità e l’impegno dei candidati di AVS abbia pagato e ha certamente pesato la candidatura della Salis che ha coinvolto tanti giovani e non solo. Persone che difficilmente avrebbero votato per la sinistra moderata o che avrebbero, con grande probabilità, disertato le urne e che invece, hanno inteso dare un segnale di solidarietà contro una deriva politica che trova in Orban un modello. Uno strano modello in salsa autocratica che pretende dall’Europa senza poi assumersi alcun onere.   

Ma vediamo alcune reazioni nei partiti.

Conte: “dobbiamo riflettere”

All’ennesimo calo dei pentastellati, scesi al 10% e più che doppiati dai dem, il leader Giuseppe Conte non ha potuto che reagire con la consueta battuta su una  necessaria riflessione. Questo dopo una campagna elettorale polemica, di basso respiro, stizzosa, da primi della classe del pacifismo, votata più alle punzecchiature rivolte al Pd più che alle destre sovraniste. Un approccio che non ha pagato e che non ha avuto successo tra quei progressisti  che non riescono a equiparare  i patrioti, custodi della tradizione e della vera famiglia,  al resto della composita compagnia del centrosinistra.  
C’è da chiedersi se il nuovo quadro geopolitico globale (Trump, Palestina , Ucraina, Taiwan) e le paure di un sovranismo sempre più aggressivo e iperconservatore in Europa, possa dare  nuova linfa a quel campo largo sempre auspicato dalla Schlein e  invece visto con le molle dai vertici pentastellati, con tragici risultati per il centrosinistra. 

E la Lega? 

Salvini con il suo 9% superato anche da Forza Italia (9,6%), si lecca le ferite grazie al successo registrato dal generale Vannacci (500mila preferenze), riferendo del buonrisultato della Calabria, ma deve fare i conti con lo smacco ricevuto  del fondatore del Carroccio Umberto Bossi che, ad elezioni in corso, ha dichiarato il suo voto per Forza Italia, affermando come il suo partito sia stato tradito.  Il comandante del mojito e dei rosari, con un certo imbarazzo per le critiche dei vertici storici del partito di Pontida, ha ribadito tutta  la validità della sua scelta nazionale confortata da buoni risultati. Contento lui..

Terzo Polo in briciole

Intanto il terzo polo va in briciole. Nè Renzi, nè Calenda andranno in Europa, seguendo il tragico trend dei liberali in Europa a partire da Macron in Francia. Insomma l’area repubblicana che vedeva come un faro Mario Draghi va a rotoli.      
Italia Italia Viva e Azione pagano la rottura registrata a novembre 2023. C’è da chiedersi quanto di questi personalismi abbiano pesato sull’ elezione di diversi europarlamentari che avrebbero potuto contribuire a contrastare l’onda sovranista.  In ogni caso appare evidente non ci si sarebbe dovuto rivolgere ad un mago per capire che le tre liste di centro sinistra, oltre al Pd, avrebbero con estrema difficoltà superato il quorum.
E’ ovvio che oggi chi ragiona con raziocinio e programmaticità e non per facili slogan sulle grandi sfide globali (emergenza climatica, impatto intelligenza artificiale) non viene facilmente premiato rispetto a chi  si muove sulla base di  mantra  populisti (euroscettici) e  finte promesse.  Per non parlare di una campagna elettorale su cui pesa l’ombra di forze esterne come registrato in Austria.  Una realtà dove una formazione post nazista (Fpoe) ha toccato il 25%.  Ma non bisogna andare troppo all’estero per verificare ingerenze foreste che viaggiano sul web e su telegram. 

Il patriota La Russa contro la Salis

Da registrare come contro la neoeletta Ilaria Salis non si siano fermate le rimostranze di alcuni patrioti forcaioli che, dopo essersi scatenati sul web sulla ragazza agli arresti in Ungheria, hanno trovato sponda nelle affermazioni di Ignazio La Russa. Il presidente della Senato ha affermato come quella candidatura non appartenga alla democrazia. Posizioni che nemmeno ai tempi di Toni Negri nessun alta autorità della Stato si sarebbe permessa di dichiarare. Ma i patrioti sono gente schietta, spesso forte con i deboli e debole con autocrati ed evasori conclamati, su cui scandali e comportamenti anomali scivolano come l’acqua. Gente abituata a perpetrare un vittimismo e una virulenza da opposizione, pur essendo al governo con una amplia maggioranza che vorrebbe democraticamente blindare con lo sciagurato  premierato, infastiditi da la 7 e dalle inchieste di Report.    

Una speranza per il campo largo

Un possibile riflesso positivo di questi contraddittori e certo non entusiasmanti risultati per il fronte progressista, potrebbe essere quello di dar spazio a coloro che intendono ancora battersi per un campo largo in grado di fermare la deriva sovranista che in Europa ha risvolti davvero preoccupanti (vedi il successo di  formazioni di ultradestra che, oltre che  in Francia, si sono imposte in Germania e in Austria). Formazioni che non avrebbero mai concesso un euro agli italiani, altro che Pnnr.  Altro che “Prima l’Italia”. 
Resta infine il peso di un’astensione che ha superato il 50% e che in Italia tocca in particolare un mondo giovanile sempre più distante dalle vicende politiche.

L'articolo Europee in Italia: successo della Meloni, Pd cresce, tonfo dei Cinquestelle. Renzi out e astensionismo record proviene da Nuova Società.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
Арина Соболенко

Тренер Абашкин заявил, что Соболенко удивила поражением в финале АО-2025






Инъекции, помилования и 30-летнее ожидание. Что нужно знать о смертной казни в США

Убившую собственную бабушку школьницу из Москвы направят на экспертизу

«Желтый» уровень погодной опасности объявили в Москве и Подмосковье

В РФ проиндексировали страховые пенсии на 9,5 процента