«Baby gang all’autostazione, le aggressioni sono quotidiane ma non tutti le denunciano»
il reportage
PAVIA. L’autostazione di via Trieste torna a essere la base delle baby gang. Le rapine ai danni di giovani e non solo sono ormai all’ordine del giorno «ma non tutte vengono denunciate», dice un investigatore che si occupa del fenomeno della violenza giovanile a Pavia. Questo spiega perché, nelle ultime settimane e mesi, i casi sono sembrati in diminuzione. «In realtà vanno avanti come prima», aggiunge l’investigatore. E l’altra mattina due giovani, di 18 e 19 anni, sono stati colti sul fatto e arrestati per avere rapinato un agente della polizia locale di 47 anni fuori dal servizio, sulle scale che portano al centro commerciale Minerva.
E le telecamere?
Le telecamere posizionate all’interno dell’area rappresentano un deterrente fino a un certo punto: nei mesi i giovani che fanno parte delle baby gang hanno imparato ad aggirarle. Le aggressioni e le rapine avvengono infatti quasi sempre nei punti ciechi, ma l’impianto di video sorveglianza sconta anche un altro problema: l’assenza di addetti che controllano i filmati in tempo reale. Le registrazioni vengono visionate se succede qualcosa, ma solo in caso di denuncia degli episodi. Nel caso della rapina al vigile, ad esempio, i filmati sono serviti a confermare la descrizione della vittima, che in questura aveva riconosciuto il 19enne come il giovane che gli aveva strappato la catenina d’oro. In questo caso la scelta della vittima rappresenta quasi un’eccezione per l’età: di solito le baby gang prendono di mira coetanei che, per paura, si rassegnano in fretta se viene loro sottratto con la forza il cappellino griffato o la paghetta dei genitori. La sopraffazione, in questo caso, è più facile.
«Si sono spostati»
Secondo il monitoraggio delle forze dell’ordine, che in questi mesi continuano a tenere d’occhio le zone più calde della città, le bande di giovani che si rendono responsabili di piccoli crimini si sono spostate dalla zona di piazza del Lino (per effetto della maggiore sorveglianza dopo che le rapine erano diventate frequenti) e sono tornate all’autostazione di viale Trieste. Qui e nella zona del centro commerciale Minerva è facile imbattersi in gruppi di giovani, alcuni appena maggiorenni, che stazionano nell’area diverse ore al giorno. Si contano almeno quattro o cinque bande.
Si indaga su altri colpi
Per la rapina all’agente di polizia locale sono stati arrestati due giovani: Osama Obeida Mabrouk Moussa, 19 anni, che si trova ora in carcere su decisione del giudice, e Abdelhafisahmed Hameda, 18 anni, in seguito scarcerato con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I due giovani sono accusati di rapina e, il solo Moussa, anche di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. I due giovani risultano incensurati, ma già conosciuti alle forze dell’ordine perché erano stati denunciati già per altri episodi, alcuni dei quali commessi quando erano ancora minorenni. Per il 19enne il gip Pasquale Villani ha deciso il carcere sulla base del pericolo di fuga e reiterazione del reato. —