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Июнь
2024

Comunali a Staranzano, il nuovo sindaco è Fragiacomo: il feudo rosso tiene, fallisce il centrodestra 

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STARANZANO Inespugnabile. L’onda nera delle europee si frange, fa il solletico alla roccaforte del centrosinistra: Staranzano invitta. Marco Fragiacomo, 65 anni, ex dirigente scolastico, civico, è il nono sindaco alle fronde del Bobolar dal dopoguerra, il quarto dall’elezione diretta del primo cittadino nel 1993. «Ce l’abbiamo fatta: alla nostra vittoria e alla continuità!» il suo commento catartico.

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Che scatta alle 16.17, levando al soffitto un bicchiere di Pinot brut dei Feudi di Romans, quando ancora manca l’ufficialità ma si capisce benissimo l’aria che tira. Perché comincia ad accalcarsi la fiumana di sostenitori nella nuova sede dem e c’è chi porta pure le bandiere: è stata appena inaugurata da Stefano Bonaccini e ha portato fortuna.

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Appoggiato da Pd, primo partito con il 25,24% di consensi, Staranzano insieme (16,66%), Sinistra per Staranzano (10,12%) e Staranzano in Movimento (2,14%), Fragiacomo s’impone dunque sul rivale ex direttore della Bcc, di un anno più anziano, Giuliano Venudo, pupillo del centrodestra. E incassa per la precisione 1.978 voti, 408 in più rispetto allo sconfitto, che pur radicato sul territorio si ferma a quota 42,62%, due punti percentuali sotto l’esito strappato nel 2019 dal predecessore Massimo Bruno, avvocato monfalconese, quando però è stata partita secca. Piccola curiosità, con Venudo entra in aula un altro Fragiacomo: Fulvio, cugino del sindaco, ma leghista. E quindi terza sul podio, per 136 schede, Luciana Soldà (3,69%): la sua lista non supera lo sbarramento del 4%, è fuori dall’aula. «Pensavo che tra gli staranzanesi ci fosse più di coraggio», dice.

Il pomeriggio, all’inizio, pare di passione in via Martiri della libertà. Varcata la soglia i dem, assieme all’ancora solo candidato Fragiacomo, se ne stanno seduti in circolo, come in una seduta d’analisi collettiva. Ma l’umore svolta nel giro di mezz’ora, al riversarsi dei primi dati dai 7 seggi, con l’abilissima Sara Paronitti a fare i conticini. E la tensione si stempera del tutto all’arrivo di Giorgio Nogherotto, ex sindaco, che pone la fatidica domanda: «Dove xè il prosechin?». Perché, pare impossibile, Fragiacomo, non c’ha mica pensato. In soccorso, però, un altro ormai ex: Riccardo Marchesan. Stappa Michele Rossi. E così Fragiacomo, circondato dal first son (ipse dixit) Leonardo, cancelliere al tribunale, e dalla moglie Maria Corso, i suoi affetti, finalmente si sbottona:

«Partirò presto con le prime manutenzioni che mi sono state segnalate, per esempio al sistema d’irrigazione guasto del campo sportivo. Mentre al mattino mi recherò subito in municipio per conoscere il personale». Il sindaco è abituato al controllo fin dalla reggenza scolastica, non stupirebbe se accarezzasse l’idea della delega al Bilancio o all’Ambiente, suo pallino.

Ma non si fanno i conti senza l’oste, infatti la segretaria cittadina del Pd Antonella Bolletti evidenzia che con la performance del partito «pretenderemo il posto del vice» e qui Flavio Pizzolato, recordman di preferenze (131 schede in saccoccia), gioca in casa, anche se non è riuscito a spezzare la “maledizione del numero 2” (a Staranzano, chissà perché, non diventano mai sindaci e infatti lui ha perso alle primarie). Bolletti lo cita come «uomo di più esperienza: valuteremo insieme alla compagine la squadra». Che la fa il sindaco, a ogni modo. Difatti lui non si sbilancia («Ma Pizzolato sarà valorizzato», precisa), assicurando che la giunta di 4-5 assessori si cesellerà in tempi celeri, perché la «squadra ha lavorato sempre bene insieme: siamo tutti amici». Si sente rimbalzare anche l’ipotesi di una figura tecnica: Manuela Tomadin? Chissà.

Di anticipare i nomi, con Fragiacomo, neanche a parlarne. Si deve confrontare con gli alleati e la filosofia è: «Figure competenti, disponibili e capaci di far squadra». Gli preme però ribadire che «sarò sindaco di tutti e sono qui per risolvere le rogne», imprimere una svolta, in municipio, all’insegna di «più comunicazione e trasparenza».

Ci sono però dei sassolini da levare: «Non m’è piaciuto che lo sfidante si dipingesse come uomo del fare, solo perché io ho puntato sulla Staranzano dei sogni, mi auguro però che la collaborazione ventilata in Aula poi ci sia». Una battuta anche da Franco Brussa, altro ex sindaco: «Abbiamo vinto contro il potere. Ha fatto bene Cisint, presentendo l’accerchiamento, a volare a Bruxelles». Più diplomatico Diego Moretti: «Sono state smentite le Cassandre: ora c’è la grande responsabilità di Fragiacomo e della coalizione a corrispondere la fiducia che i cittadini hanno qui riposto». —




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