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Июнь
2024

Porcia, Sartini resta al timone della città: ecco chi sono i nuovi consiglieri e chi ha ricevuto più voti

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Marco Sartini sarà il sindaco di Porcia fino al 2029. Un verdetto inequivocabile, quello delle urne, che confermando i pronostici e il trend nazionale hanno incoronato il primo cittadino della Lega consegnandogli altri 5 anni di mandato.

Numeri che parlano chiaro: 4 mila 398 i suffragi in favore del sindaco uscente, contro i 3 mila 075 del rivale Mario Bianchini, che non è riuscito a riportare Porcia al centrosinistra.

Una differenza di mille 323 voti, che in termini percentuali contrappone il 58,85% al 41,15% dello sfidante, per un mandato solido nonostante la diminuzione dei posti in termini assoluti in consiglio comunale. Già, perché alla luce del calo demografico, l’assise avrà ora 20 consiglieri in luogo dei 24 della passata tornata amministrativa, oltreché un potenziale assessore in meno.

Questa la sfida che attende Sartini, nel proseguire i propri intenti di rilancio del paese secondo il proprio programma. Una sfida che deve fare i conti anche col forte astensionismo: solo il 57,53% degli aventi diritto al voto si è presentato infatti alle urne, contro il 64,99% di cinque anni fa.

Tradotto in termini di voti, lo stesso Sartini, che pure nel 2019 aveva vinto con poco più di tre punti percentuali in meno (55,77%), ha perso complessivamente 246 voti (4 mila 644 i suffragi di cinque anni fa), mentre il centrosinistra ne ha persi “solo” 30, anche se all’epoca il Movimento 5 Stelle, formalmente assente in questa tornata, ne aveva avocati 578.

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Ad ogni modo, se l’esito per certi aspetti conferma l’andamento nazionale certificato dalle votazioni per il rinnovo del Parlamento europeo, non mancano i dati in controtendenza, soprattutto all’interno della stessa coalizione di Sartini, in cui di fatto è avvenuto un sostanziale ribaltamento dei consensi fra Lega e Fratelli d’Italia: la prima, scesa al 13,54% nel dato europeo, alle comunali ha perso di gran lunga di meno, piazzandosi in vetta ai partiti cittadini con un solido 28,15%; quanto ai meloniani, stagliatisi al 40,74% dei suffragi per l’assemblea continentale, per quella cittadina non sono andati oltre al 17,95%, comunque più del doppio rispetto all’8,21% del 2019 e valevole esattamente il doppio dei consiglieri.

A condizionare il quadro, qui, l’impatto devastante del presidente del consiglio uscente Fabio Dell’Agnese, esponente di punta della Lega purliliese e capace di raccogliere da solo 573 preferenze, equivalenti al 9,09% dei voti di lista. Tre delle sette liste in campo non sono riuscite a raccogliere, con tutti i propri candidati, più voti di lui, che non ha caso ha parlato per sé, ironicamente, di «effetto tsunami». La seconda candidata più votata è stata invece la vicesindaco di Fratelli d’Italia Lorena Blarasin, con 239 preferenze, tre volte i consensi maturati per sé cinque anni fa. “Medaglia di bronzo” al suo predecessore Giuseppe Moras, fermatosi a 175 gettoni fra le file del Pd.

Poco dietro Riccardo Turchet, assessore uscente a commercio, protezione civile e politiche familiari, con 163 consensi, mentre il parterre dei primi cinque è completato dalla confermata ex consigliera regionale Chiara Da Giau, con 162 suffragi personali, la seconda più votata fra i dem. Cinque conferme importanti nell’ambito di un’assise che nel complesso vedrà otto new entry, equamente distribuite sui due schieramenti, per quanto con proporzioni diverse.

Salomonica anche la divisione fra i sessi, con dieci uomini e dieci donne. Alla maggioranza andranno 12 consiglieri: Lorena Blarasin, Simone Basegio, Fabio Bianchin e Barbara Pellizzari per Fratelli d’Italia, Fabio Dell’Agnese, Michela Cancian, Alessandra Callegari, Alberto Basso, Stefano Santarossa ed Elisa Giusta per la Lega, Riccardo Turchet per la lista civica Per Porcia, e Claudio Turchet per Forza Italia.

Otto, infine, i rappresentanti per la minoranza, che oltre al candidato sindaco perdente Mario Bianchini porterà in consiglio Giuseppe Moras, Chiara Da Giau, Tiziana Aramonte e il 25enne Lorenzo Longo (“beniamino” dell’assise) per il Partito democratico, Cristina Bomben per Porcia Bene Comune, e Flora Bernardi e Leila D’Agnolo per la civica La Risorgiva.




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