Comunali, con Pagotto sindaco il centrosinistra resta alla guida di Gradisca
GRADISCA Fortezza inespugnabile: Gradisca incorona sindaco Alessandro Pagotto. E l’egemonia del centrosinistra in città si proietta verso il quarto di secolo. Il 47enne assessore uscente ai Lavori pubblici - due mandati -, ingegnere della Protezione Civile, respinge piuttosto agevolmente l’assalto del centrodestra (Beniamino Ursic) e del civismo (Claudio Verdimonti) succedendo a Linda Tomasinsig. Il campo largo di Pagotto ha rifilato 400 voti di distacco ad un centrodestra ufficiale apparso più competitivo che in passato, anche sull’onda delle Europee. Quasi doppiato invece il terzo polo.
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Certo, 5 anni fa la performance della coalizione Tomasinsig – 2mila voti con 4 liste, contro i 1.502 dell’assetto attuale che di punte ne aveva 5– era stata più deflagrante, ma l’affermazione rimane netta: il 43% dei voti e 11 punti percentuali sul secondo. Filotto ai seggi, 7 su 7: un brivido solo al numero 2, dove Ursic quasi pareggia, staccato di appena 3 voti. Qualche incognita poteva venire dai seggi di periferia, il 6 e 7, un tempo feudo rosso ma – domenica – teatro di risultati interessanti alle Europee per il centrodestra.
Analizzando i risultati, la nuova maggioranza, vede il Pd ancora primo partito in città: 652 voti (-161 rispetto al 2019) e il 24.73%. Gli altri alleati portano mattoncini utili: l’unica lista pentastellata in regione (3.56), Rifondazione (poco meno del 4.5), la “civica del sindaco” Al Centro Le Persone (6.18), e Borghi per La Fortezza, che ribadisce il suo ruolo di seconda forza di coalizione, ma meno performante (7.43%) che 5 anni or sono. A centrodestra la Lega si conferma secondo partito (poco meno del 13%) nonostante i quasi 470 voti in meno del 2019: voti rimasti in dote al centrodestra e in buona parte drenati da FdI. Cinque anni prima il partito di Giorgia Meloni lasciò libero il suo elettorato, mentre stavolta è stato parte attiva nella rincorsa di Ursic portando in dote 324 voti: diventa il terzo partito in città (12.29). Minore il contributo di Forza Italia e Gradisca Rinasce, civica del candidato.
Quanto a Verdimonti: lo storico riferimento delle opposizioni, giunto alla quarta candidatura, si attesta con la “sua” Gradisca Civica (9.59) su valori comparabili alle ultime consultazioni. Ma con gli altri alleati intercetta un consenso limitato: Per Il Bene Comune (strappò con Tomasinsig) si “rimpicciolisce” dal 10.78 al 4.21, le liste portate in dote dall’ex Fdi Fabio Barletta raccolgono assieme il 6%.
In aula 10 su 16 vantano già esperienza consiliare. Parte del leone per il Pd con 6 seggi, non ce la fa il M5S. Tre dei quattro candidati più votati sono ex assessori dem: recordman il rientrante già vicesindaco Enzo Boscarol (129 voti). La Lega piazza in aula, oltre ad Ursic, altri 2 consiglieri, 2 per il polo di Verdimonti, 1 per Fdi. —