In Friuli Venezia Giulia Fratelli d’Italia soppianta la Lega: la mappa interattiva, così "l’onda verde” è diventata “blu”
Sono trascorsi appena cinque anni dalle precedenti elezioni Europee, ma, politicamente parlando, sembra essere trascorsa un’era geologica. E a guardarle bene queste mappe è evidente il cambio di “colore” della nostra regione che è passata dal verde della Lega al blu scuro di Fratelli d’Italia. Si allarga il feudo del Pd in una delle zone storicamente associate al centrosinistra, quella dell’Isontino. Resiste, invece, a San Floriano del Collio l’alleanza tra Svp e Slovenska Skupnost.
Per vedere come è cambiato l’elettorato in Fvg basta cliccare sulla freccia in basso e vedere l’evoluzione del primo partito per le Europee 2019-2024
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Nel 2019: la vittoria della Lega
Riavvolgendo i nastri della memoria al 2019, infatti, tornano alla mente i fasti dell’epoca del Governo Lega-M5s e, soprattutto a Nord Est, in particolare del partito di Matteo Salvini.
Reduce dal brillante risultato elettorale delle Politiche 2018 e, in Friuli Venezia Giulia, delle Regionali di appena due mesi dopo, il Carroccio si presentò nel collegio dell’Italia Orientale con il vento in poppa, deciso a conquistare quanto più terreno possibile. Numeri alla mano, tra l’altro, andò proprio così.
Se a livello nazionale l’allora ministro dell’Interno portò il partito alla sfavillante quota del 31%, nella circoscrizione di Nord Est fece ancora meglio raggiungendo il 41% ottenendo ben sette eurodeputati sui 15 a disposizione del collegio. Tra cui i friulani Elena Lizzi e Marco Dreosto, quest’ultimo successivamente passato al Senato alle Politiche 2022. E se in Friuli Venezia Giulia toccò il 42%, in Veneto il Carroccio arrivò ad un soffio del 50%, mancato per lo 0,12%.
A piazzarsi al secondo posto nel collegio, che comprende anche Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna, fu il Pd. I dem, nel dettaglio, andarono oltre il 23%, grazie soprattutto al risultato dell’Emilia-Romagna (31%) dove però dovettero cedere lo scettro di primo partito al Carroccio. Al terzo posto, proseguendo, salì il M5s con il 10,3% dei consensi e, infine, ci furono Forza Italia e Fratelli d’Italia, fermi rispettivamente al 5,83% e al 5,74%.
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Nel 2024: Fratelli d’Italia primo partito
Rispetto al trionfo straripante del 2019, con quel 42,6% di voti che rappresentò in Friuli Venezia Giulia il punto più alto della parabola salviniana, la discesa fino al 14,9% fatto registrare in questo 2024 in regione assumerebbe – in termini strettamenti numerici – i contorni del tracollo.
Il calo nettissimo c'è, inutile negare l'evidenza. Eppure, lo stesso Matteo Salvini nel commentare il responso delle urne, ha voluto mettere in risalto la tenuta del partito in Friuli Venezia Giulia. In nessuna altra regione la Lega è stata in grado di toccare una percentuale di voti più alta in queste europee del 14,9%. E non era mai successo che in una tornata elettorale il Friuli Venezia Giulia si piazzasse al primo posto nella classifica del consenso leghista, solitamente guidata dall'area lombardo-veneta.
Insomma, tutto è relativo e anche la perdita di due terzi dei voti tra una tornata elettorale e l'altra, può essere letta senza troppi drammi. Ecco perché in Friuli Venezia Giulia la giornata di è stata vissuta in controtendenza rispetto al resto del mondo leghista.
Il dato che emerge dal Friuli Venezia Giulia è la fiducia che gli elettori hanno dato agli amministratori locali, sindaci come Cisint e Alessandro Ciriani (Pordenone, 36.473 voti) ma anche figure come Anna Olivetti, presidente di Federfarma di Gorizia.
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Nel Pd svetta Sara Vito, ex assessora regionale di Debora Serracchiani, che si piazza appena sotto il compagno Bonaccini. Mentre in Forza Italia, appena sotto Tajani, c’è la deputata triestina Sandra Savino. Ma anche qui il peso dei partiti è chiaro: FdI al 34%, Pd al 20,97% e Lega al 14,93%, con Forza Italia ferma al 7%.