Le api rischiano di scomparire dal Fvg: gli addetti ai lavori chiedono aiuto alla Regione
Produzione del miele ai mini termini, atti di cannibalismo negli alveari e fuchi cacciati in anticipo.
Nelle ultime settimane di maltempo, gli apicoltori assistono a fenomeni mai visti in precedenza.
Non a caso hanno lanciato una sorta di allarme a cui la Regione ha risposto convocandoli per giovedì prossimo.
L’obiettivo dei produttori di miele, professionisti e hobbisti, è quello di ottenere una riforma strutturale che gli consenta di fronteggiare le varie crisi.
Il modello è quello della Pac garantita agli agricoltori. Considerato che una scelta di questo tipo coinvolge anche lo Stato, per ora la Regione, attraverso l’assessore alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, si è impegnata a stanziare dei fondi nella prossima variazione di bilancio, in discussione a luglio. Il confronto di giovedì prossimo servirà a fissare i paletti.
Intanto il presidente dei Consorzi apicoltori della provincia di Udine e del Friuli Venezia Giulia, Luigi Capponi ed Elia Infanti, continuano a lanciare l’allarme: «Quando piove le api non possono uscire, è la prima volta che notiamo la difficile ricerca del cibo con la cannibalizzazione delle larve più piccole e la cacciata dei fuchi che, generalmente, avviene tra ottobre e novembre» spiega Capponi, nel far notare che neppure l’alimentazione con candito, una sorta di zucchero a velo a cui viene aggiunto il miele, riuscirà a tamponare la situazione.
A tutto ciò il presidente del consorzio aggiunge: «La mancata produzione del miele è sinonimo di mancata impollinazione e quindi di produzione di frutta e verdura». Il problema non è nuovo, già qualche settimana fa gli apicoltori avevano bussato alla porta alla Regione che ora, come conferma Capponi, ha convocato i rappresentanti degli apicoltori regionali per giovedì prossimo.
«La misura purtroppo è colma e la disperazione di molti apicoltori è palpabile perché in gioco c’è il futuro di tante imprese, oltre al ben più ampio problema ambientale» insistono Capponi e Infanti, non senza ringraziare l’assessore per l’attenzione riservata.
Zannier, in effetti, ha assicurato «l’intervenire a sostegno dell’apicoltura che sta attraversando un oggettivo momento di sofferenza causato dalle condizioni climatiche degli ultimi mesi. E lo farà, come già comunicato formalmente lo scorso 3 giugno al delegato dei Consorzi apistici regionali, attraverso uno specifico provvedimento normativo nella prossima legge di assestamento di bilancio che sarà discussa in Consiglio a luglio».
L’assessore sottolinea, infatti, una doppia necessità. «A livello nazionale – spiega – è necessaria una riflessione per definire misure strutturali per il comparto oggi non previste o insufficienti.
Inoltre, è necessario ribadire la centralità delle rappresentanze di categoria nel confronto con l’amministrazione pubblica al fine di evitare una inutile frammentazione delle richieste e un indebolimento della rappresentanza stessa».
In ogni caso – avverte l’assessore – «gli interventi dovranno obbligatoriamente rispettare le normative europee sugli aiuti di Stato essendo l’apicoltura un’attività equiparata all’allevamento».