Maturità, è corsa ai commissari. Il presidente dei presidi: «Venezia penalizzata»
foto da Quotidiani locali
È iniziato il conto alla rovescia per gli esami di maturità: mercoledì 19 giugno circa 4 mila studenti della provincia di Venezia si misureranno con la prima prova, il tema di italiano.
Lunedì 17 si insedieranno ufficialmente le commissioni per preparare l’organizzazione del lavoro ma nell’aria c’è già l’odore di rinunce di incarico e malattie.
A confermarlo è il presidente dell’associazione dei presidi del Veneziano, Luigi Zennaro: «I problemi principali hanno a che fare con il fatto che l’età media di professori e presidi sta aumentando e la nostra provincia non ci consente di fare viaggi brevi. E qui ci scontriamo con il secondo problema: l’indennità di trasferta, a cui il Ministero non mette mano da 15 anni».
Per il dirigente, ciò che serve è una ricalibrazione del compenso, ma anche delle norme più precise per la sua applicazione. Ciò che succede, infatti, è che l’indennità scatti dopo i 100 minuti di viaggio da casa, ma la sua attuazione dipende spesso dalle interpretazioni dei singoli dsga delle scuole.
«È successo che commissari andati da Chioggia a Portogruaro, che è la distanza maggiore, prendessero l’indennità in una scuola e non nell’altra, dove i dsga erano più rigidi. Questo crea delle differenze» sottolinea Zennaro.
Il centro storico
Se il problema dei compensi è trasversale, si fa ancora più importante in quelle località più complesse, come Venezia e le isole.
«Il centro storico è complicato e questo non viene calcolato perché nel conteggio legato al compenso si fa riferimento alla fermata principale nel comune in cui si deve arrivare, quindi Piazzale Roma» spiega il preside, facendo notare come questo sia riduttivo: se un docente è commissario esterno a Castello, deve attraversare tutta la città e il tempo che gli serve, a piedi o in vaporetto che sia, non viene conteggiato.
«Sicuramente questo non incentiva ad andare a fare la maturità in centro storico o sulle isole» prosegue.
Intanto, dall’istituto Abate Zanetti di Murano fanno sapere che, almeno per ora, la commissione è al completo e non sono pervenute defezioni, ma tutto si vedrà lunedì. A disincentivare docenti e presidi dal prendere parte agli esami di stato a Venezia, sono anche i costi della città.
Chi viene da fuori, infatti, può anche decidere di fermarsi direttamente per tutta la durata della maturità ma, se si tratta della città d’acqua i prezzi sono spesso proibitivi per chi viene a lavorare .
Le soluzioni
Per Zennaro è necessario fare qualcosa: «Innanzitutto rivedere i compensi, ma serve anche ripensare il sistema: una volta i docenti facevano la maturità perché credevano nella scuola, non c’era solo l’aspetto economico. Ora arrivano stremati a giugno. Servono politiche adeguate per incentivare gli insegnanti» commenta.
Le date e il toto-tracce
Si parte il 19 giugno con lo scritto di italiano, il 20 la seconda prova diversa per ogni indirizzo, poi gli orali con le “buste”, contenenti un argomento affrontato durante l’anno, da cui lo studente deve collegare le altre materie.
Grande fermento, tra studenti e insegnanti, per le tracce della prima prova. Tra gli autori papabili per l’analisi del testo, Luigi Pirandello e Italo Svevo, che non compaiono rispettivamente dal 2003 e dal 2009. Attenzione anche alle ricorrenze: quest’anno ricorre, infatti, un secolo dalla morte di Franz Kafka e Joseph Conrad, che non rientrano, però, solitamente nel programma di studio, ma anche 105 dalla morte di Primo Levi.
Il toto-tracce vede Gabriele D’Annunzio in pole position tra gli autori che potrebbero essere scelti per l’analisi della poesia, ma si punta anche su Giuseppe Ungaretti - che viene riproposto ciclicamente - e su Giacomo Leopardi, grande assente degli ultimi anni.