Potenziato il servizio di emergenza per l’estate in provincia di Belluno
Anche se il meteo non lo dimostra, ormai l’estate è vicina. Anzi venerdì sarà il primo giorno d’estate. E con l’arrivo della stagione calda come ogni anno la provincia di Belluno fa i conti con un aumento esponenziale di persone presenti sul territorio a cominciare dai turisti provenienti da altre province, da altre Regioni ma soprattutto da altri Stati.
Ed è per garantire una sicurezza sanitaria di alto livello che l’Ulss ha deciso di potenziare il servizio di urgenza-emergenza territoriale, coprendo così sia per aria che per terra tutte le strade dolomitiche.
L’elicottero raddoppia e si amplia
Dopo due anni di sperimentazione che hanno visto un suo utilizzo molto elevato, l’azienda sanitaria ha deciso di ampliare l’arco temporale di attività del secondo elisoccorso. Oltre a Falco, quindi, che ha base a Pieve di Cadore dove c’è la centrale del Suem 118, da sabato 6 luglio (con due settimane di anticipo rispetto allo scorso anno), entrerà in funzione il secondo velivolo che stazionerà a Belluno. Questo secondo elisoccorso sarà in funzione fino al 15 settembre (l’anno scorso era fino al 20 settembre).
Inoltre per garantire l’atterraggio di due velivoli contemporaneamente all’ospedale San Martino, l’Ulss 1 Dolomiti ha già predisposto, accanto all’area della piazzola di atterraggio già attiva da anni, una seconda piazzola munita anche di un locale dove pilota ed equipaggio possono attendere al coperto.
Potenziate le ambulanze
Visto l’elevato tasso di incidentalità riscontrato negli anni, l’azienda sanitaria ha deciso già dall’anno scorso, di potenziare le ambulanze che operano sul territorio.
È prevista quindi una ambulanza aggiuntiva ad Auronzo dal primo luglio al 31 agosto, nell’alto Agordino nei weekend, mentre a Cortina il mezzo di soccorso aggiuntivo è stato attivato già da ieri e opererà fino al 30 settembre.
Si sta lavorando anche per coprire in orario notturno le aree dell’Alpago e del basso Feltrino.
Rifugi sani e sicuri
Anche i rifugi saranno degli avamposti importanti per garantire un primo intervento sanitario in emergenza-urgenza. Infatti, grazie al progetto avviato lo scorso anno dall’azienda sanitaria e dal Dipartimento di Prevenzione denominato “Rifugi sani e sicuri”, oltre una decina di rifugi alpini hanno ottenuto lo zaino di telemedicina. I rifugi sono il Carestiato (Agordo), Col Gallina (Cortina), Cesare Tomè - Passo Duran (La Valle Agordina), Dolomieu al Dolada (Pieve d’Alpago), Scarpa – Gurekian (Voltago Agordino), Malga Cavallera (Gosaldo), Pranolz (Trichiana), Aquileia (Selva di Cadore), Città di Fiume (Borca di Cadore), San Sebastiano (Zoldo Alto) e Bianchet (Sedico).
Queste strutture hanno ottenuto anche il bollino di qualità che certifica la formazione e la qualità del servizio e del cibo che viene proposto agli avventori. I gestori dei rifugi, infatti, hanno seguito un corso proposto dall’Ulss, al termine del quale sanno utilizzare un defibrillatore semiautomatico esterno Dae e sono formati per eseguire manovre di primo soccorso.
Hanno inoltre a disposizione uno sfigmomanometro per la misurazione della pressione arteriosa. Oltrealla strumentazione digitale per trasmettere questi dati alla centrale operativa del 118.