Schianto a 205 km l’ora, uccise un 56enne: inflitti 2 anni e 8 mesi senza condizionale
CASTEGGIO. La vigilia di Natale del 2022 alla guida di una Bmw tamponò una Kia con a bordo marito e moglie, sulla tangenziale Voghera-Casteggio, all’altezza di Montebello. La sua auto, secondo i periti che hanno ricostruito la dinamica, andava a una velocità di 205 chilometri orari: l’incidente costò la vita a Giuseppe Marchetti, 56 anni, di Pinarolo.
Ieri mattina Alberto Moglia, 24enne di Casteggio, ha patteggiato due anni e otto mesi per omicidio colposo davanti al giudice Pietro Balduzzi (era stato negato alcune settimane fa un patteggiamento a due anni). Una pena senza sospensione condizionale e che quindi il giovane dovrà scontare, eventualmente con l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Al 24enne, inoltre, è stata sospesa la patente di guida per due anni: per questo periodo non potrà condurre veicoli.
Le scuse
Ieri mattina in udienza erano presenti sia l’imputato che la moglie della vittima, parte civile insieme ai figli con l’avvocato Massimo Marmonti. Il giovane, difeso dagli avvocati Sara Bressani e Franco Rossi Galante, ha depositato una lettera di scusa ai familiari, in cui si dice rammaricato per quanto accaduto. All’imputato era contestato l’omicidio colposo aggravato da due circostanze: la velocità della macchina, che secondo il perito della procura Emanuele Fracasso andava a oltre 200 chilometri orari, e il tasso di alcol nel sangue, due volte il limite consentito. Aggravanti per le quali il giovane rischiava una pena molto più alta (si va dai 5 ai 10 anni). Per questa contestazione il giovane aveva chiesto di poter patteggiare due anni (in questo modo avrebbe ottenuto la sospensione della pena), ma pur avendo il parere favorevole del sostituto procuratore Paolo Mazza, la richiesta era stata negata dal giudice Guglielmo Leo perché ritenuta non congrua rispetto alla gravità dei fatti.
L’incidente
Quella notte (erano le 3.45) il giovane tornava da un locale dove, secondo la sua testimonianza, aveva bevuto due birre. Nell’incidente altre cinque persone (compreso l’indagato) rimasero ferite, anche se non in modo grave. Tra loro anche la moglie della vittima, che viaggiava come passeggera sulla Kia. L’auto tamponata finì prima contro il guardrail e poi al centro della carreggiata, dove tamponò a sua volta una Suzuki con al volante una 51enne di Casteggio e poi urtò ancora contro una Audi A3 guidata da un 21enne di Rivanazzano. Sotto accusa finì subito la velocità della Bmw.
La perizia
Il magistrato dispose una perizia per precisare la dinamica. Per il consulente della procura Emanuele Fracasso la Bmw andava a una velocità «di circa 205 chilometri orari», quindi «di molto superiore al limite su quel tratto stradale, di 90 chilometri orari». L’analisi della centralina airbag della vettura ha anche fatto emergere un altro dettaglio: negli ultimi 5 secondi prima dello schianto il conducente della Bmw viaggiava tenendo il pedale dell’acceleratore premuto fino in fondo. Una circostanza che la difesa giustificò con un possibile colpo di sonno.