Babilonia Teatri al Palamostre: sul palcoscenico l’idea di casa
Una riflessione sul concetto di “casa”, in senso sostanziale, ma anche sociale ed emotivo, e a partire dai luoghi che agli occhi dei più case non sono.
Dopo lo spettacolo alla Sala Bartoli a Trieste, con la compagnia Babilonia Teatri, vincitrice di due Premi Ubu e del Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2016, lo spettacolo “Pietre nere” sarà in scena a Udine, al teatro Palamostre, oggi, mercoledì 19, alle 21.
Con Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Francesco Alberici (Ubu 2021 come miglior attore/performer under 35) e Orlando Castellani, “Pietre Nere” è prodotto da Babilonia Teatri e La Corte Ospitale con Operaestate Festival Veneto.
È il risultato dell’indagine condotta sul territorio di Asti all’interno di Casa Mondo, progetto vincitore del Bando Art Waves di Compagnia San Paolo.
Per la sua creazione, cinque artisti sono stati invitati a scegliere come luoghi di indagine una casa di riposo, due centri di prima accoglienza, un dormitorio e un centro per persone con disabilità intellettive.
Le loro opere non sono confluite direttamente nello spettacolo, ma hanno nutrito il percorso verso la sua creazione.
Enrico Castellani, gli anni recenti hanno determinato una maggiore coscienza del luogo abitato?
«Durante la pandemia alcuni si sono sentiti come chiusi in gabbia, altri invece hanno riscoperto piaceri della vita casalinga. La relazione con la casa, gli oggetti personali, i mobili e i volumi spaziali ha assunto valori e pesi nuovi. Se prima ogni dove era parso raggiungibile, improvvisamente la visita a un parente o a un amico è diventata straordinaria. In noi, da questo vissuto, dunque la necessità di interrogarci sul valore che attribuiamo alle nostre case, sul modo in cui le mettiamo in contatto con le altre, e gli altri, e su quale sia il futuro del nostro abitare, isolarci e stare assieme».
Lo spettacolo, costruito per quadri, procede senza seguire un filo lineare, bensì per accostamenti e slittamenti di senso.
«Il palco, inizialmente vuoto, si popola via via di oggetti simbolo della casa, in modo diretto e o traslato: un letto, un appendiabiti, delle parabole, la sagoma di un’abitazione, un albero, dei tappeti elastici, un enorme divano gonfiabile, e parole e azioni sceniche si alternano. I temi sono la necessità di radici e anche il bisogno di trovare casa nelle relazioni che instauriamo a prescindere dal luogo in cui siamo cresciuti o abitiamo».