Ronald Rambo Koeman oltre Joachim ScaccoLöw – Domeniche Bestiali
Sbaglia chi pensa che le Domeniche Bestiali siano il trionfo del superficiale, che tutto venga lasciato al caso. Proprio no, anche in questi ultimi scampoli di partite sui campi di provincia, che si fondono e contagiano quelle più importanti dell’Europeo, chi crede che basta qualche banalissimo escamotage per “scappottarla” sbaglia di grosso. Anche nelle domeniche bestiali le questioni si scandagliano meticolosamente, e pure i commenti sprizzano virtù tecnica e sobrietà, al netto degli ostacoli e delle mistificazioni.
OCCUPATO
Sì, nel vero senso della parola: bagno occupato. Quello dell’arbitro per la precisione, da oggetti e suppellettili non meglio identificate che impedivano al direttore di gara di utilizzarlo, in caso di necessità. È ciò che ha portato a una multa da 25euro per il Bisalta, Prima Categoria Piemonte, “per il mancato approntamento dello spogliatoio arbitrale, ingombro di oggetti che impedivano l’agevole uso dei servizi igienici”. Se l’arbitro l’abbia utilizzato comunque “passandoci sopra”, se si sia cimentato in virtuosismi acrobatici o se abbia provveduto personalmente a “sgombrare il campo” non è dato sapere.
COMMENTO TECNICO
Abruzzo, partita di calcio dilettantistico su un campo che molti utenti identificano come lo “Speziale” di Montesilvano. C’è un calciatore sul dischetto e in tribuna un telecronista che descrive minuziosamente i momenti concitati della battuta: pronuncia il nome del tiratore, racconta la rincorsa, il tiro di sinistro, ci aggiunge un tecnicismo che viene comunemente definito come “bestemmione” e poi spiega che il tiro è finito oltre la traversa e dunque il rigore è stato sbagliato. Ma il succo è il tecnicismo.
NEOREALISMO
Tutti ricorderanno la celebre frase di Giacomo nel film “Tre Uomini e una Gamba”, quando al cinema dice “non sono attori professionisti ma sono presi dalla strada”, anche perché è stata poi riadattata a miriadi di contesti, quello calcistico in particolare. Di fatto però è successo davvero, in Ghana: il Real Tamale United ha schierato 11 calciatori “finti”, perché i tesserati erano in sciopero visto che il club non gli pagava lo stipendio da sei mesi. Il club si è affidato a calciatori di categorie inferiori, che hanno perso 8 a 1. Il problema? Il gol segnato: il Tamale lo ha attribuito a un suo calciatore vero, che però ha negato di aver segnato e di essere nel luogo in cui si disputava la partita.
DI LOW E DI ANDARE A FONDO DELLE QUESTIONI
Mancava Joachim Löw, mancava assieme alla sua inconfondibile gestualità e alla capacità di “andare a fondo” delle questioni calcistiche mentre era in panchina. Ci solleva perciò che un ct di una nazionale europea, Koeman, abbia sentito il bisogno di mostrare le profondità di questo meraviglioso sport, annusando che ci fosse una mancanza, toccando con mano tali profondità e assaggiandone i prodotti come neanche il collega tedesco aveva avuto il coraggio di fare.
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