Gabriele Bigi punta sulla notte Così a Favria ha battuto il Covid

FAVRIA

«Sono un fotografo, come molti faccio servizi per eventi e cerimonie, io in particolare sono specializzato nei servizi di night life (vita notturna) e street wear, abbigliamento sportivo di lusso" così si racconta Gabriele Bigi, fotografo di 28 anni di Favria, proprietario dello Street Advisor Studio fotografico e musicale con sedi a Favria e Ciriè. Nonostante la giovane età Bigi ha già alle spalle una consolidata esperienza, nata come spesso accade nel settore della fotografia per passione.

Quando è nata la passione per la fotografia e quando è diventato un lavoro?
«Questo interesse e passione nasce da un rimorso. Un rimorso che ho avuto quando facevo il quarto anno dell’Istituto SS Annunziata di Rivarolo Canavese e studiavo psicopedagogia. Mio padre, un bravo pittore, mi aveva trasmesso la passione e l’abilità per il disegno, ero molto bravo alle medie. Avrei voluto coltivare questa attitudine, ma giunto alla scelta della scuola superiore ho cambiato idea scegliendo un indirizzo che mi portasse a lavorare con le persone e la psicologia. Alla fine delle superiori, però, mi ero pentito di non aver continuato a studiare per il disegno e ho cercato di riprendere la mano, ma ho scoperto che non ero più così portato e ho ripiegato sulla fotografia. In quegli anni insieme agli amici organizzavamo feste al di fuori della scuola e mancava sempre qualcuno che facesse delle belle foto da condividere sui social. Serviva, poi, qualcuno che facesse grafiche per inviti e volantini, così ho cominciato da autodidatta a occuparmi di fotografia, comprando la prima macchina, e facendo un po’ di grafica a livello amatoriale. A parte qualche festa con gli amici, inizialmente fotografavo soprattutto cose inanimate. Le foto di persone erano per professionisti, e per un po’ di anni mi sono fatto così la mano e l’occhio, fotografando un po’ di tutto. Questo fino al 2016, quando alcune delle foto che pubblicavo sui social hanno attirato l’attenzione di un gruppo di ragazzi che lavora per l’agenzia Still Late World di Torino. Avevano bisogno di persone per foto nelle discoteche ed ho cominciato a lavorare per loro. Mano a mano che lavoravo, pubblicavo, e mi facevo conoscere. Questo, però, non era ancora un lavoro e per mantenermi facevo un lavoro da dipendente, come telefonista. Ho lavorato per Comdata, Mediaworld e Core Informatica. Tra il 2018 e il 2019 ho capito che volevo fare altro, mi sentivo pronto a mettermi per mio conto e, poi, ero stato trasferito dalla Core Informatica alla sede di Pont Saint Martin che era lontana da Favria e avevo capito che per me questo non era il futuro. Avevo intuito bene, alla fine del 2019 la Core ha fatto molti licenziamenti ed io mi sono deciso a rischiare».

E cosa è successo alla fine del 2019?
«Ho preso in affitto i locali di una ex birreria di Favria. Era mal messa. Volevo metterla a posto con calma, mentre lavoravo come fotografo. A gennaio 2020 ho aperto partita iva, era tutto pronto per il nuovo lavoro quando è arrivato il Covid. Potete immaginare come mi sono sentito. Mi ero indebitato, avevo usato i risparmi del lavoro precedente e ora non si faceva più nulla. Avrei potuto deprimermi, come, purtroppo, è successo a molti. Invece io mi sono tirato su le maniche. Con l’aiuto del proprietario dei locali ho fatto tutti i lavori di restauro in proprio. A marzo 2021 appena la pandemia ha permesso ero pronto a ripartire. Ho sfruttato i primi mesi per farmi pubblicità con vari mezzi e piano piano il lavoro ha cominciato ad ingranare».

In cosa è specializzato?
«Il mio è uno studio di fotografia, ma io non vendo prodotti come in altri studi. Vendo, soprattutto servizi fotografici sia in esterno che in studio. Sono specializzato in night life, vita notturna, con foto per eventi e discoteche. Grazie all’accreditamento della Still Late World ho avuto la possibilità di fare servizi nei locali in giro per l’Italia, in Belgio, Olanda, Germania e Austria. Inoltre, mi sono specializzato nelle foto per street wear, abbigliamento di marca sportivo come Supreme e Nike. Mi piace accostare i colori sgargianti e ricchi di contrasti con ambienti urbani anche abbandonati».

E lo studio musicale?
«Quello è nato dalla necessità di alcuni ragazzi di Favria che avevano bisogno di un luogo dove registrare e fare arrangiamenti, così abbiamo attrezzato il piano interrato della ex birreria, sotto il mio studio. Mentre la sede a Ciriè l’ho aperta lo scorso anno a seguito di una collaborazione con alcuni ragazzi che si occupano di organizzare eventi, ma è più che altro un ufficio per ricevere le persone». —

v. g.