Sull’asilo nido pubblico-privato di Roiano a Trieste il no di Brandi boccia la delibera del Comune
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Il consigliere comunale di Forza Italia vota contro l’atto della giunta Dipiazza sulla nuova struttura: «Non era nel programma». Il testo è rinviato
TRIESTE. Stop alla proposta di delibera sulla modalità di gestione del futuro asilo nido di Roiano. Venerdì doveva essere il giorno in cui la quinta Commissione consiliare discuteva sul provvedimento misto pubblico-privato dell’istituto educativo riservato ai bambini in età prescolare di imminente apertura. Un’ultima tappa prima della discussione, ed eventuale approvazione, in Consiglio comunale di lunedì. Ma la delibera, una volta messa ai voti, non è stata licenziata e, almeno per il momento, non arriverà in aula. Rinviata a data da destinarsi. Il tutto dopo il voto contrario figlio (anche) della mancata compattezza da parte della maggioranza di centrodestra.
Otto a sei i voti contrari
Sono stati 8 a 6 i voti contrari al licenziamento della delibera, con l’astensione della presidente Manuela Declich e, soprattutto, il no convinto di Angela Brandi (Forza Italia), già titolare dell’assessorato comunale all’Educazione nella scorsa consiliatura.
«Non sono favorevole alla delibera – questo il commento della forzista Brandi – anche perché conosco molto bene questa materia. Trieste è ai primi posti come eccellenza dei servizi educativi (come ricordato dallo stesso assessore De Blasio nel suo intervento), salvo poi decidere di esternalizzarli. Io credo che se si trattasse di un’ipotesi sperimentale, per capire cosa può comportare un’esternalizzazione ci si potrebbe anche ragionare, ma sono dell’idea che farlo per il nido di Roiano significherebbe in futuro farlo tout-court anche per gli altri asili nido. Qui non si tratta di una delibera qualsiasi, ma di una decisione che andrà a incidere sul futuro dei nostri bambini e quindi da tenere in grande attenzione». E ancora: «Il mio timore è quello di smantellare un sistema considerato da più parti un’eccellenza. Senza dimenticare – aggiunge Brandi – che nella parte del programma del sindaco relativa agli asili nido è scritto che vanno incrementate le convenzioni con i privati, cosa diversa dall’esternalizzare le strutture pubbliche».
La difesa della scelta del Comune
Dal canto suo l’attuale assessore all’educazione, Maurizio De Blasio, nei sui interventi ha difeso la bontà di affidare a una cooperativa esterna l’educazione del nuovo nido di Roiano. «Abbiamo fatto questa scelta perché ci è parsa quella di maggiore equilibrio e responsabilità – così De Blasio –. È una scelta politica, certo, ma che non ha alcunché di ideologico. A supporto di questa proposta ci sono valutazioni e dati emersi dalle nostre analisi e il fatto che anche altre amministrazioni in Italia, che condividono altrettante eccellenze relative ai piani educativi scolastici, non hanno potuto sottrarsi ad altre scelte o valutazioni. Nella nostra scelta non ci sono pregiudiziali che non siano quelle di garantire la solidità dell’amministrazione. Obiettivo che deriva da quello principale che è l’ampliamento del numero dei posti nei nidi».
Le perplessità
Forte la perplessità espressa nei commenti successivi da parte dei consiglieri di opposizione intervenuti al dibattito, focalizzati soprattutto ad ottenere più tempo per studiare la delibera rispetto ai tre giorni che separano la commissione dal consiglio comunale di lunedì. Da qui la proposta di Francesco Russo (Pd) di mettere ai voti il rinvio ad altra data passata, come detto, per 8 voti a 6. Da qui la sottolineatura «della frattura nel centrodestra, con Fratelli d’Italia che ha voluto forzare la mano» le parole di Russo. Anche se la delibera interessava più al sindaco Roberto Dipiazza, forzista come Brandi. «Continuiamo a batterci contro la svendita di un servizio pubblico e confidiamo che questa “pausa di riflessione” sia utile per un ripensamento da parte della maggioranza», il commento di Giorgia Kakovic di Adesso Trieste.