Fontaniva, non rendiconta un progetto: dirigente comunale deve pagare 30 mila euro
Non rendiconta un progetto di abbattimento delle barriere architettoniche entro il termine fissato dalla Regione e fa perdere al Comune un contributo di quasi 50 mila euro, è condannato dalla Corte dei Conti a pagare al municipio di Fontaniva qualcosa come 30 mila euro.
La magistratura contabile ha preso una decisione pesante nei confronti del geometra Bernardo Dissegna che – al tempo dei fatti valutati dal processo – era responsabile del settore lavori pubblici, manutenzione, patrimonio ed ecologia del municipio dell’Alta.
Il tecnico era chiamato a rispondere del danno erariale di 48.572 euro.
Dissegna era «responsabile unico del procedimento» e l’intervento oggetto della querelle giudiziaria riguardava i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche nei cimiteri del capoluogo e della frazione di San Giorgio in Brenta.
Le opere erano state finanziate con un contributo regionale. A Dissegna la Procura contestava il fatto di «avere omesso, con colpa grave, di trasmettere alla Regione la rendicontazione finale entro il termine del 30/06/2022, determinando la perdita del finanziamento da parte dell’amministrazione comunale».
Secondo i giudici, dagli atti è emerso «in modo chiaro e inequivoco che Dissegna era perfettamente a conoscenza di tali scadenze, così come del fatto che non fossero ammesse proroghe, per la particolare natura del finanziamento concesso».
Secondo la Corte dei Conti, «è più che ragionevole ritenere che, ove il convenuto non avesse mantenuto un contegno inerte e dilatorio dalla data di assegnazione del contributo o, comunque, dalla data della convenzione fino a quella del primo preavviso di scadenza del termine di rendicontazione, i lavori – realizzati in poco più di un mese (consegna il 20/06/2022 e termine il 29/07/2022) – sarebbero stati conclusi in tempo utile, evitando la perdita del finanziamento assegnato».
La difesa di Dissegna ha fatto notare i contrasti con il direttore dei lavori, ritenuti però una «non fondata scusante per ritardare l’assunzione dei provvedimenti necessari per il compimento dell’opera finanziata e il raggiungimento dell’interesse dell’ente di appartenenza».
La Procura ha evidenziato che «alle ripetute richieste del vicesindaco, dell’assessore ai lavori pubblici e del segretario comunale di fornire informazioni circa lo stato di avanzamento dei lavori il geometra Dissegna rispondeva segnalando difficoltà di dialogo e di collaborazione con il direttore dei lavori, cui non seguivano però specifiche e formali contestazioni al professionista».
Nelle ultime settimane una corsa contro il tempo: sono state chieste proroghe ed è scattata un’accelerazione, ma non è bastato: il certificato di regolare esecuzione dei lavori e la relativa nota comunale di approvazione sono arrivati con quasi 30 giorni di ritardo, ma la scadenza del 30 giugno 2022 era – appunto – «inderogabile». Senza possibilità di interpretazioni.
Il danno di cui il geometra dovrà farsi carico è stato quantificato in 30 mila e non in 48 mila euro dal momento che si è trovato in una dimensione di «trascuratezza e inefficienza nella gestione della cosa pubblica attribuibile – come emerge dagli atti di causa – anche all’organizzazione amministrativa dell’ente ed all’insufficiente comunicazione tra le strutture interessate dal procedimento, ivi compresa la società esterna affidataria dei servizi di direzione e contabilità dei lavori».
Dissegna dovrà farsi carico anche delle spese di giudizio.