La morte di padre Luigi Bassetto: indagine dell’Ulss sul decesso, stop al funerale

La volontà di non lasciare nulla di intentato nel verificare le esatte cause del decesso di padre Luigi Bassetto hanno spinto la direzione dell’Ulss Dolomiti a chiedere l’esecuzione dell’autopsia sulla salma dell’80 enne spirato mercoledì mentre si trovava ricoverato all’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre.

Una richiesta raccolta dalla Procura della Repubblica di Belluno che ha incaricato il medico anatomopatologo Antonello Cirnelli di eseguire l’esame.

Il funerale, già fissato per la data del 21 giugno è dunque slittato di qualche giorno.

La notizia dell’iniziativa giudiziaria ha colto di sorpresa i fedeli che già erano pronti a rendergli l’ultimo omaggio a Treviso.

Nessun commento ufficiale da parte dell’Ulss Dolomiti che ha avviato un’indagine interna, come già avvenuto in altre circostanze dove c’è la volontà di verificare se tutte le procedure di assistenza medica ai pazienti è stata eseguita correttamente.

Di sicuro padre Luigi ha lasciato una traccia importante nel Basso Feltrino, dove per diversi anni ha operato nel Castello di Quero, dove ha svolto attività di promozione per il Grest e altre iniziative ed era molto apprezzato tanto dai giovani quanto dalle famiglie.

Aveva compiuto 80 anni un mese fa e all’interno dell’ordine dei Padri emiliani era una delle figure di riferimento tanto da avere la qualifica di priore nazionale.

A Treviso ha retto la principale parrocchia cittadina.

Una volta che si saranno celebrati i funerali, la salma sarà poi trasferita nel cimitero dei Padri Somaschi a Vercurago in provincia di Lecco.

Padre Luigi era malato da diversi anni, aveva una patologia importante che lo aveva reso invalido. Grazie all’attenzione e all’assistenza prestate da una addetta e da una badante aveva ritrovato negli ultimi anni la serenità necessaria per proseguire la sua vita terrena al castello di Quero.

Il decesso avvenuto mercoledì 19 giugno all’ospedale di Feltre aveva messo in moto la normale procedura per arrivare al funerale.

La comunità trevigiana aveva deciso un primo momento di cordoglio da condividere con la recita del Rosario giovedì nella basilica di Santa Maria Maggiore a Treviso.

E proprio durante questo momento è stato comunicato ai fedeli che il funerale sarebbe slittato di qualche giorno.

Molti hanno pensato alle lungaggini burocratiche legate al trasferimento della salma all’esterno della regione, ma la verità emersa è che è stata la stessa azienda sanitaria ad avviare un’indagine interna.