Aziende pronte ad assumere 1.200 laureati in provincia di Treviso
Per milleduecento neolaureati trevigiani potrebbe essere un’estate di lavoro. Le imprese della Marca, infatti, hanno pronosticato di assumere, fino al 31 agosto, 1.220 profili professionali con laurea, secondo l’indagine trimestrale del sistema Excelsior di Unioncamere.
Una fetta ancora limitata rispetto alle 16.610 entrate previste in provincia di Treviso, ma in crescita rispetto al recente passato, segnale - secondo il presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno Mario Pozza - di una progressiva modifica degli assetti societari anche nelle realtà più piccole, più propense, rispetto a un tempo, ad affidare la gestione dell’impresa a manager e profili altamente qualificati.
Tutti i numeri
L’indirizzo più richiesto - con 670 assunzioni previste tra i laureati - è quello economico, seguito da ingegneria industriale (230 assunzioni previste), insegnamento e formazione (200), indirizzo chimico-farmaceutico (120).
Che poi tutti i posti ricercati vengano coperti, è un altro discorso: il mismatch, la famosa distanza tra domanda e offerta, anche in provincia di Treviso supera ormai il 50% delle offerte, e quindi la metà degli annunci di lavoro è destinata a rimanere inevasa.
Vale per i laureati, e anche per i profili tecnici e professionali.
Il grosso delle assunzioni, come sempre, si concentrerà nei servizi: le aziende trevigiane, nei prossimi tre mesi, cercheranno soprattutto addetti alle attività di ristorazione (2.130 profili richiesti) e addetti alle vendite (1.140), comparti che risentono dell’andamento stagionale.
Mentre per quanto riguarda le professioni a più alta specializzazione, le più richieste sono quelle relative a tecnici dei rapporti con i mercati (540 assunzioni previste), tecnici in campo ingegneristico (340), tecnici dell’organizzazione e amministrazione delle attività produttive (250), tecnici della salute (230).
Il commento
«Per un sistema di Pmi come il nostro, la ricerca di 1.220 laureati in tre mesi è un numero significativo» commenta Mario Pozza, impegnato in questi giorni nella convention delle camere di commercio italiane all’estero.
«Ci sono molte aziende che cerano laureati perché è in atto un salto di qualità e di competenze all’interno delle nostre aziende, che ora hanno bisogno dei laureati per stare al passo. Concorrenza, nuove tecnologie, nuovi investimenti, bandi per la digitalizzazione: ci devono essere figure che sappiano lavorare con questi strumenti, e tenere l’impresa aggiornata. Ed è un modo anche per garantire la continuità aziendale laddove sia più difficile il ricambio generazionale. Molti imprenditori lasciano l’azienda ai loro dipendenti, e questi hanno bisogno di una figura con determinate qualità, un amministratore delegato o un direttore che faccia quello che faceva prima il titolare».