Wärtsilä, non c’è accordo tra sindacati e Msc: «Prorogare la solidarietà a luglio»
TRIESTE. Nuova fumata nera sul futuro dello stabilimento Wärtsilä. È durato la giornata intera il confronto di ieri fra le organizzazioni sindacali (Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm), le Rsu e la multinazionale finlandese: quest’ultima e la potenziale subentrante Msc hanno trovato la quadra sull’accordo commerciale, ma manca ancora un accordo con i sindacati sugli incentivi ai trasferimenti. Nel frattempo la data del 30 giugno si avvicina, e quindi la scadenza della solidarietà, di cui i le sigle chiedono il rinnovo per il mese di luglio.
Il piano industriale
Nella prima parte dell’incontro la multinazionale finlandese ha comunicato ai sindacati di aver trovato l’accordo con Msc (che le sigle hanno incontrato al termine del confronto con Wärtsilä) e ha presentato le linee guida del piano industriale per il service e la ricerca e sviluppo (attività destinate a permanere anche a Trieste) per il periodo 2024-2027. Il piano, fa sapere la società in una nota, ammonta a un «totale superiore a 54 milioni di euro» e prevede «una crescita occupazionale che farà arrivare l’organico di Wärtsilä Italia per le funzioni rimanenti sul territorio nazionale a 800 persone». Le sigle, «anche per poter esprimere un giudizio compiuto», hanno chiesto all’azienda un documento di dettaglio del piano su investimenti, organici, carichi di lavoro e sostenibilità finanziaria. Hanno chiesto anche l’impegno della multinazionale «alla continuità delle attività in tutti i siti italiani del gruppo con la salvaguardia dell’occupazione per almeno l’intera durata del piano», trovando apertura nei finlandesi.
Distanza sugli incentivi
La distanza resta invece sul tema degli incentivi ai lavoratori che passeranno ad Msc. Wärtsilä scrive nella sua nota di esser andata «ampiamente» e «con forte senso di responsabilità» incontro alle richieste sindacali, «rialzando più volte e in modo significativo la proposta di contributo economico per i dipendenti trasferiti. L’ultima di queste proposte era pari a più del doppio di quanto proposto inizialmente». A fronte della sua apertura, prosegue l’azienda, le organizzazioni sindacali «sono rimaste ferme sulla posizione iniziale», «facendo così interrompere bruscamente le trattative che si auspicava fossero in dirittura d’arrivo». Conclude: «È un peccato che si sia arrivati a un passo dalla risoluzione di questa situazione».
Rigettate le letture degli eventi
In una nota congiunta, le tre sigle rigettano la lettura degli eventi della compagnia: «Una proposta, quella della multinazionale, che non risponde alle richieste sindacali e alle aspettative dei lavoratori, una posizione che per responsabilità di Wärtsilä non ha consentito di avanzare nella trattativa». Stante la situazione e le distanze registrate, precisano i sindacati, «con l’obiettivo di continuare il negoziato abbiamo richiesto a Wärtsilä di non procedere, dopo il 30 giugno, con iniziative unilaterali con l’apertura della procedura 234/21 e dei licenziamenti, prorogando almeno per il mese di luglio il contratto di solidarietà».
Prossima tappa al ministero
Al termine del confronto, i sindacati hanno incontrato anche Msc in un faccia a faccia più breve, in cui si è ragionato dell’opportunità di prorogare di un mese il termine ultimo della trattativa. La prossima tappa, ad ogni buon conto, si svolgerà martedì prossimo al Ministero dello Sviluppo economico, dove al tavolo sull’accordo di programma siederanno Wärtsilä, Msc, i sindacati nazionali, la Regione Friuli Venezia Giulia. —