Chioggia, Tegnùe verso l’Unesco: l’area passa al Comune
Il Comune di Chioggia alza l'asticella sul parco marino delle Tegnùe, avviando un percorso che dovrebbe portare alla candidatura del sito nella Tentative list per provare a diventare un patrimonio mondiale materiale naturalistico o culturale dell'Unesco.
Un progetto ambizioso, che continua un percorso iniziato 22 anni fa da Piero Mescalchin che, con la sua associazione Le Tegnùe di Chioggia, ha fatto scoprire questo angolo stupefacente dell'Adriatico anche ai chioggiotti stessi, che prima conoscevano questa zona solo come un'area rocciosa dove si impigliavano le reti (da qui il nome di tegnùe, trattenute in italiano), buono solo per abbandonare le reti inutilizzabili e i rifiuti pescati in mare. Invece sotto l'acqua del mare, a poche miglia dalla costa chioggiotta, si trovava un vero paradiso sottomarino, molto vicino alle caraibiche barriere coralline, una vera rarità in uno specchio d'acqua tendenzialmente piatto e sabbioso.
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Il 21 giugno, in Auditorium, l'assessora all'ambiente Serena De Perini, l'assessora alla cultura Elena Zennaro e l'architetto Laura Mosca del team della segreteria tecnica del progetto hanno reso pubblico che cosa si sta tentando di fare per raggiungere questo ambizioso obiettivo, il cui percorso potrebbe durare anche una decina di anni.
Negli ultimi mesi si sono tenuti più tavoli di lavoro, che hanno coinvolto le scuole, il mondo della pesca, prima visto come nemico storico delle Tegnùe ma che ora è uno dei baluardi della salvaguardia del sito, del turismo, della scienza e della cultura.
«La Regione ci ha fatto entrare nella stanza dei bottoni, affidandoci la gestione del sito, ed è notizia di oggi che l'area demaniale è stata consegnata definitivamente al Comune di Chioggia», ha detto De Perini, «Sulle Tegnùe verrà ripristinato un campo di ostriche, una sorta di nursery per questo crostaceo, ma ci sarà anche la pulizia dei fondali dalle reti e dalle plastiche abbandonate. È una sfida importante perché vogliamo che il nostro tesoro sommerso faccia parte dei 50 siti marini Unesco del mondo».
«Dobbiamo ringraziare Piero Mescalchin», ha sottolineato la vicesindaco Elena Zennaro, «per aver tenuto sempre acceso il faro dell'attenzione su questo splendido sito. Questo progetto rappresenta una ulteriore protezione di questa preziosa area».
Importante il contributo portato dai pescatori: «Prima eravamo quelli cattivi», ha detto Marco Spinadin di Fedagripesca, «ma da moltissimo tempo siamo i primi a rispettare le Tegnùe. La nostra preoccupazione sta però nel fatto che si continuano a interdire troppe aree alle pesca».
Ora la nuova sfida è pretendere rispetto anche dai pescatori sportivi, molto più difficili da controllare.