Piccione colpito con due dardi in una casa dell’Isontino: salvato nel centro di Terranova
SAN CANZIAN. Al Centro di recupero della fauna selvatica ed esotica di Terranova (San Canzian d’Isonzo) in questi giorni è stato curato un piccione selvatico colpito da due dardi e che era stato recuperato in un giardino di un’abitazione della zona tra Basso e Alto Isontino. A segnalare la presenza dell’animale ferito la proprietaria della casa, dove si sono poi recati gli addetti di Arca, la realtà cui è affidato l’incarico del recupero degli animali in difficoltà negli orari in cui non è previsto l’intervento del Corpo forestale regionale. L’esemplare è stato portato al Centro di recupero gestito da Damiano Baradel, su incarico della Regione e con il supporto di una serie di volontari, dove gli sono stati estratti due dardi, lunghi oltre cinque centimetri. Uno aveva colpito l’animale al collo e l’altro lo ha trapassato al petto, con la punta visibile nella zona del dorso, dalle immagini scattate al Centro di recupero.
A cercare di far chiarezza sullo strumento impiegato per sparargli e sul possibile autore del ferimento del piccione selvatico ci sono ora le indagini messe in atto dai Carabinieri d’intesa con il Corpo forestale regionale. «Per ora il reato perseguibile, in base al Codice penale, è quello di maltrattamento e, francamente, speriamo così rimanga, perché in caso contrario – dicono al Centro di recupero – vorrebbe dire che l’esemplare non è sopravvissuto alle lesioni subite».
Il piccione selvatico al momento è ancora vivo, ma resta da vedere quale sarà l’evoluzione nei prossimi giorni. «E’ la prima volta che ci capita un caso del genere, di un uccello colpito da dei dardi», aggiungono al Centro di recupero, dove, come ogni primavera, sono arrivati diversi piccoli di capriolo, scoiattolo, riccio, talpa, lepre e pure un cucciolo di faina, pulli di smergo, gufo e altre specie. Una larga maggioranza degli animali accolti e curati viene poi liberata in natura.