Il futuro di Cittavecchia: nuovi scavi archeologici e l’incognita Casa Francol

I reperti storici non mancano e l’interesse dei triestini neppure, come dimostrano i numeri delle visite della scorsa settimana, con più di 400 partecipanti in due giorni.

Ma per vedere il sito compreso fra via di Crosada e via dei Capitelli diventare un autentico percorso archeologico a cielo aperto, sarà necessario attendere ancora del tempo. Per motivi di ordine progettuale e non solo.

Innanzitutto, è molto probabile che ai lavori che si concluderanno i primi di luglio – dopo che il cantiere aveva preso l’avvio a novembre 2023 – faccia seguito un secondo lotto, di cui è già possibile ipotizzare a grandi linee il piano d’azione.

Gli scavi fino a questo momento si sono concentrati sulla parte centrale del cantiere, portando alla luce i resti di due strade romane del I secolo dopo Cristo, quelli di una antica bottega di fornaio del IV secolo, assieme ad altro materiale distribuito su più secoli.

Senza dimenticare il tetrapilo – forse un arco che verrà poi inglobato nelle mura tardoantiche – risalente sempre alla Tergeste del I secolo dopo Cristo.

Manca tuttavia da perlustrare tutta la parte protesa verso via del Teatro Romano, per ora recintata e utilizzata come canale d’accesso al cantiere. È qui che potrebbe svolgersi il secondo lotto di lavori. E viste le scoperte emerse in pochi mesi effettivi di ricerche, è lecito attendersi altrettanta fortuna pure da quest’altro lato del sito.

E quando finirà anche il (probabile) secondo lotto di lavori, che cosa succederà? Intanto, considerato il successo riscosso dalle visite della scorsa settimana, a breve l’esperimento potrebbe essere ripetuto, a cantiere in corso.

Dopodiché, il Comune ha manifestato in passato l’intenzione di riqualificare tutta l’area facendone, appunto, un piccolo itinerario archeologico. Intenzione comprovata dai 240 mila euro messi a disposizione dalla giunta nel 2022. E dalla visita al sito di Crosada-Capitelli da parte del sindaco Dipiazza in persona la settimana scorsa.

Le incognite, però, sono ancora parecchie. La più evidente riguarda Casa Francol, che il Comune ha inserito nell’elenco dei beni da alienare nel triennio 2024-26. L’edificio giace in condizioni di vistoso degrado, per quanto gli addetti ai lavori facciano sapere che, all’interno, la situazione sia migliore: il tetto è rimasto integro, assicurando il riparo dalle intemperie.

Eppure, il contrasto fra il rinascente sito di Crosada-Capitelli e la pericolante facciata di Casa Francol desta impressione. Un contrasto che prima o poi qualcuno – magari incoraggiato dai recenti sviluppi – dovrà per forza sanare.