Il dramma del papà della bimba di 3 anni morta annegata: «Troppo dolore, il mio cuore piange
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Ugue Nguefack Guedjo è distrutto, a consolarlo ci sono tanti amici nella casa di via Dini a Chiesanuova «Era una bimba vivace ma sempre educata». La famiglia frequenta la chiesa africana di Terranegra
Dopo la tragedia, il giorno del dolore.
Un via vai di amici, colleghi di lavoro, conoscenti e parenti ha varcato per tutto il giorno il cancello del condominio di via Ulisse Dini 37, in zona Chiesanuova, dove vive la coppia di genitori.
La mamma e il papà di Jeanne, morta annegata a Ponte San Nicolò a soli tre anni, erano chiusi in casa.
In compagnia anche di quel tremendo lutto di chi, come loro, perde un figlio. Una tragedia che ha spezzato una famiglia, ma non solo.
Al dolore dei due genitori si è unito anche quello dell’intera comunità camerunense che, seppur piccola, a Padova è compatta e vive organicamente gioie e dolori di tutti i suoi membri. «La mamma di Jeanne è distrutta, non riesce nemmeno a parlare», spiega una collega che con lei lavora alla fabbrica di macelleria dell’Aia.
Domenica sera la madre di Jeanne si trovava a casa, a Chiesanuova, molto distante da dove si è consumata la tragedia.
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Aveva scelto di restare tra le mura domestiche, tranquilla, insieme alla figlia più piccola di un solo anno. Ha scoperto della morte della primogenita solo nella notte di domenica quando il marito, papà Ugue, le racconta in lacrime cosa è accaduto.
«Troppo dolore, è una tragedia immensa. Mi piange anche il cuore», dice lui, 39 anni, padre di famiglia e ingegnere informatico.
Ugue si è laureato proprio all’Università di Padova nel marzo 2016 in Ingegneria informatica, con una laurea in acustica.
Dopo alcuni impieghi nel settore, nel 2022 diventa “Java Developer” alla Ibc di Vigonza, azienda leader dei servizi informatici. È un ruolo prestigioso, che ricompensa gli anni di duro studio e duro lavoro.
Una conquista che lo aiuta a mantenere la famiglia, che all’epoca comprende la moglie e la piccola Jeanne, a cui nel 2023 si aggiunge una seconda figlia.
«È un dipendente modello, un ragazzo d’oro», lo descrive il collega Alain Luciani, ex consigliere comunale, ora in Forza Italia, sottolineando il dolore provato tra i colleghi nei corridoi degli uffici dell’azienda informatica. Ma di quel collega «solare e sorridente» ieri non resta molto, se non un uomo distrutto dalla perdita della figlia.
Per gran parte della mattina Ugue è rimasto nel terrazzino dell’appartamento al primo piano del condominio in cui vive da un paio d’anni, confortato dalla compagnia degli amici di famiglia. Da lì il 39enne ha osservato la pioggia cadere fitta sulla città. Della piccola Jeanne gli amici tutti conservano un ricordo speciale.
«Era una bambina molto vivace, ma sempre educata», racconta un’altra amica poco prima di varcare la soglia del cancello del palazzo di via Dini. Il via vai di amici è ripreso nella serata di ieri, dopo le 19, quando alla fine dei turni di lavoro l’appartamento di Chiesanuova è diventato il punto di ritrovo di una comunità in lutto.
A dare conforto alla famiglia anche la preghiera.
Cristiani praticanti, ogni sabato Ugue e la moglie si recano alla chiesa africana di San Gaetano, a Terranegra. Lì, epicentro culturale della comunità, è possibile che si svolgeranno i funerali della piccola Jeanne.
Per le esequie si potrebbe però dover attendere, almeno finché l’autorità giudiziaria non deciderà se eseguire l’autopsia: esame che potrebbe chiarire le esatte dinamiche dell’incidente e la causa del decesso.