Anche il secondo fine settimana di bus notturni a chiamata in città non è andato bene. Solo 18 passeggeri caricati in otto ore di servizio straordinario “Mom+” tra venerdì sera e sabato sera dalle 20.30 alla mezzanotte passata. Il bis dell’insuccesso – altrimenti non lo si può chiamare – registrato nel primo settimana di sperimentazione quando le navette caricarono appena 15 persone.
Il conto
I numeri stanno sulle dita di due mani: venerdì 4 giugno chiamate nel corso di tutto il servizio notturno (erano state 6 il venerdì dell’inaugurazione), sabato 14 giugno, che comunque sono più delle 9 portate il sabato precedente ma comunque insufficienti a vedere il bicchiere mezzo pieno. Almeno per ora.
Certo la programmazione sperimentale durerà fino a settembre e, come detto, il bilancio lo si potrà fare solo alla data di agosto, almeno, mese in cui però la città tende a svuotarsi per le ferie estive di molti trevigiani.
Inevitabile però che questi primi riscontri mettano sul piatto dati che devono essere valutati, o per potenziare la pubblicità del servizio (dopo la conferenza stampa di presentazione in Comune e l’illustrazione del servizio in piazza del Grano dieci giorni dopo non ci sono state altre iniziative), o per rivalutarne l’operatività. Tornare indietro non si può, trattandosi di un progetto fatto e finanziato da fondi esterni, ma provare un passo avanti forse sì, almeno per tentare di sfruttare al meglio questi tre mesi di test a costo zero (per le casse di Mom).
Il tema politico
L’elefante nella stanza, che tutti vedono ma nessuno per adesso vuole chiamare in causa apertamente, è il tema del «se» il servizio serale serva o meno, o se serva in questi termini. L’opposizione per anni ha criticato la «mancanza di corse dopo le 20.30» puntando il dito contro l’azienda.
E i dati di questi primi due fine settimana di notturno potrebbero essere una contestazione di fatto. L’identica sperimentazione dei bus a chiamata in orario diurno sull’urbano di Villorba ha dato risultati più positivi: eliminando le corse a vuoto facendo girare navette solo a richiesta (comunque superiore al consueto numero di passeggeri trasportati negli stessi orari).
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