Giovane papà morto nello schianto, il pm dispone l’autopsia e la perizia sulla dinamica
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Dopo l'incidente di San Giorgio. Il magistrato ha chiesto di accertare la causa del decesso, anche attraverso eventuali esami tossicologici
La Procura di Udine ha disposto l’autopsia sul corpo di Max Macoratti, il 27enne di San Giorgio di Nogaro morto nell’incidente stradale avvenuto sabato scorso, attorno alle 22.30, lungo la strada provinciale 80, all’altezza del centro commerciale Acquazzurra.
Il conferimento dell’incarico al medico legale Ugo Da Broi è previsto per stamani.
All’anatomopatologo, il pm Laura Collini ha chiesto di accertare la causa del decesso, approfondendo anche attraverso eventuali esami tossicologici se la vittima avesse assunto stupefacenti o medicinali e se l’esito mortale sia eziologicamente connesso con le lesioni riportate.
Dall’autopsia si attende inoltre una verifica rispetto all’eventuale responsabilità anche di natura omissiva del personale medico e paramedico che ha avuto il paziente in cura.
Nella stessa mattinata di oggi sarà inoltre nominato il consulente tecnico che si occuperà della ricostruzione dinamica del sinistro.
La Procura si affiderà all’ingegner Giuseppe Cardillo. Stando ai rilevi dei carabinieri, Dritan Lagji, il 27enne albanese e residente a San Giorgio di Nogaro che si trovava alla guida della Citroën C5 ha travolto la Citroën Ds3 condotta da Macoratti, che viaggiava con a bordo il figlio di 4 anni e un’altra persona, a loro volta feriti, invadendone la corsia di marcia.
Il difensore dell’indagato, avvocato Roberto Mete, nominerà come consulente l’ingegner Giuseppe Monfreda, e chiederà che vengano approfondite alcune circostanze «potenzialmente idonee – ha spiegato il legale – a costituire concause dello sbandamento improvviso che ha determinato l’invasione di corsia».
L’accusa è di omicidio stradale e guida in stato di ebbrezza.