A Porto San Rocco l’ultimo distributore per natanti nel golfo: «Dura, ma resistiamo»
La gita oltre confine per fare benzina in Slovenia, beneficiando spesso di tariffe più basse, è un rituale ormai rodatissimo da parte di automobilisti e motociclisti italiani che abitano in prossimità della frontiera.
Meno conosciuto - ma solo da chi non è pratico dell’ambiente - è l’esodo di motoscafi, gommoni e barche d’ogni genere per fare rifornimento nei territori dell’ex Jugoslavia. Fenomeno addirittura più marcato, se si considera che è dal lontano 2011 – anno in cui è entrata in vigore la legge regionale 14/2010 – che non esistono agevolazioni per fruire dei distributori nautici italiani al confine con la Slovenia, al contrario di quanto accade nelle stazioni di rifornimento per i veicoli su strada.
E così il risultato inevitabile è che nel golfo di Trieste ci sia un solo punto di rifornimento per i natanti: il distributore del marina di Porto San Rocco, paradossalmente attaccato al confine e a pochi passi dal centro di Muggia. Se si esclude la Slovenia e, appunto, Porto San Rocco, le altre stazioni più vicine al capoluogo giuliano sono quelle di Grado. Anche se a breve – ufficialmente entro la fine del 2024 – dovrebbero ritornare a disposizione quelle dell’ex Hannibal di Monfalcone, da poco acquisito per poco meno di dieci milioni di euro dalla multinazionale austriaca Dm.
«È difficile mantenere in profitto in quest’area un distributore nautico», commenta Stefano Sponza, direttore generale del Porto San Rocco Marina Resort. «Per un privato direi impossibile – aggiunge Sponza –. Può farcela soltanto chi ha dietro a sé una struttura organizzata». Come, appunto, la multinazionale Dm (che sta per Dietrich Mateschitz) che controlla anche la Red Bull.
Nonostante la concorrenza soffocante della vicina Slovenia, il distributore di Porto San Rocco gode comunque di un buon flusso di clienti. Per chi non conoscesse l’ambiente della nautica e si chiedesse come funziona un pieno di carburante per una barca, il meccanismo è di fatto sovrapponibile a quello dei veicoli di strada, con un addetto preposto che provvede al rifornimento.
A usufruire del carburante fornito dal marina di Porto San Rocco sono anche molti mezzi delle autorità, dalla Capitaneria di porto alla Guardia costiera. Sponza non sa indicare una cifra esatta di scontrini emessi – numero peraltro fuorviante perché a contare sono i litri immessi – ma si parla di circa 4 mila rifornimenti all’anno. Che, per evidenti ragioni, aumentano d’estate, benché il distributore sia aperto dodici mesi su dodici (con orari però ridotti in inverno).
Un ultimo accenno di carattere storico. Il punto di rifornimento di Porto San Rocco è in attività dal 2001, anno in cui lo stesso marina rivierasco muoveva i suoi primi passi. Prima della famiglia Sponza, era gestito da un privato, Gianni Millo. Dopo un periodo breve di chiusura nel 2017, la licenza è passata nelle mani del Porto San Rocco Marina Resort, il solo rimasto a sfidare la concorrenza agguerrita della Slovenia. «È sempre estremamente difficile rapportarsi con prezzi così bassi – conclude Sponza – ma il nostro servizio funziona e noi continueremo a garantirlo».