Niente aria condizionata, caldo record alle Poste di San Donà: la Cgil manda lo Spisal
il caso Senza aria condizionata da settimane, proteste nell'area riservata ai portalettere alle poste di piazza Rizzo.
La Cgil Slc ora protesta e minaccia denunce anche agli organi ispettivi dell'Usl, in particolare lo Spisal, viste le condizioni dei lavoratori al centro distribuzione, costretti a lavorare in uffici e magazzini con 27 o 30 gradi, senza contare la morsa dell'afa che in questi giorni è diventata insopportabile.
«Già questo inverno siamo dovuti intervenire per problemi all'impianto di riscaldamento, risolvendo il problema con l'installazione di termoconvettori mobili», dice Ciro Casonato, responsabile dei lavoratori per la sicurezza di poste nello Slc.Cgil, «adesso siamo nella medesima situazione con la climatizzazione estiva e sono ben due le segnalazioni formali che abbiamo inviato, tra le quali l'ultima in cui si chiede l'inagibilità del sito che, ricordiamo, copre il servizio di recapito di sei comuni tra San Donà, Musile, Noventa, Fossalta, Meolo, Ceggia. E ruotano più di 30 addetti nei vari turni».
L' intervento è stato condiviso con il segretario regionale Marco D'Auria che chiede con forza che siano assicurate le condizioni di vivibilità in questi ambienti già di per sé molto caldi.
«L'attività di recapito è già particolarmente provante», concludono i sindacalisti della Cgil, «con le temperature e i tassi di umidità di questi giorni, rientrare nella sede senza il sollievo di un microclima adeguato comporta un ulteriore prolungamento dello stress termico a cui sono sottoposti gli operatori del recapito. In assenza di interventi risolutivi da parte aziendale, ricorreremo agli organi ispettivi della Spisal».
Finora le risposte dagli uffici di Poste Italiane non sono arrivate.
Due le segnalazioni in sede regionale e adesso potrebbero essere richiesti gli ispettori dello Spisal che hanno competenza anche per la verifica delle condizioni dei dipendenti nei posti di lavoro.