Tutti a scuola a Trieste nel nome di Joyce
TRIESTE Raggiunta la sua 26° edizione, la Trieste Joyce School da lunedì 1 al 5 luglio si attesta tra i più prestigiosi e longevi eventi cittadini. La Scuola, fondata nel 1997, nel corso di tutti questi anni ha portato a Trieste non solo i più grandi nomi degli studi joyciani, ma anche migliaia di studenti e lettori dello scrittore irlandese provenienti da ogni angolo del mondo. A differenza delle edizioni passate, la Joyce School si svolge quest’anno a inizio luglio. L'inaugurazione già ieri sera, con un “informale” brindisi al Caffè Illy di via Rossini sponsorizzato dall'Ambasciata irlandese.
Il programma
Il fitto programma della rassegna entrerà nel vivo a partire da lunedì alle 9 nella sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich sempre in via Rossini, che per la prima volta ospiterà tutte le conferenze del mattino, fino a venerdì 5 luglio, ultimo giorno di lavori.
La ben rodata squadra degli organizzatori è rimasta invariata e conta su Laura Pelaschiar (Università di Trieste), John McCourt (Università di Macerata) e Ronan Crowley (Goethe University Frankfurt). Oltre alle conferenze del mattino al Gopcevich aperte a tutti, la Scuola prevede seminari pomeridiani riservati ai soli iscritti, che avranno luogo al Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Trieste in via del Lazzaretto Vecchio, 8. I seminari, tutti centrati su un’opera di Joyce, saranno curati da Caroline Elbay (Champlain College Dublin) per “Gente di Dublino”, Terence Killeen (James Joyce Centre) per “Finnegans Wake” e dalla new entry Shinjini Chattopadhyay (University of North Carolina at Chapel Hill) per l'”Ulisse”.
Famosi scrittori e poeti
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Nel corso delle sue tante edizioni passate la Scuola ha ospitato famosissimi scrittori e poeti irlandesi, come Edna O'Brien o John Banville, Colm Toibin o Anne Enright, Michael Longley o Bernard O'Donoghue. Quest'anno sarà una poetessa a ricoprire il ruolo di “writer in residence”: Leeanne Quinn. Nata a Drogheda nel 1978 Quinn ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “Before You” nel 2012 premiata col Forward Prize for Poetry 2013 e la sua seconda raccolta, “Some Lives” (2020), è stata nominata libro dell'anno da The Irish Times e The Irish Independent. Le sue poesie sono apparse in “Queering the Green: Post-2000 Queer Irish Poetry”. Attualmente vive a Vienna. Leanne Quinn terrà un reading poetico aperto al pubblico giovedì alle 20 nella sala Bazlen a Palazzo Gopcevich.
Quindici relatori
Diversi i fili rossi che attraversano le scelte dei quindici relatori che nello spazio riservato alle conferenze del mattino si alterneranno a parlare su argomenti che che spaziano dalla centralità di Trieste nell'opera di James Joyce, tema che verrà approfondito da Erik Schneider (domani mattina alle 9), Zachary Leader dell'University of Roehampton (domani alle 11.30), John McCourt (mercoledì alle 10), Emily Bell della Loughborough University (mercoledì alle 11.30), Shinjini Chattopadhyay (giovedì alle 11.30), Tekla Mecsnóber dell'University of Groningen (venerdì alle 11.30) e che verranno coronati dal Walking tour joyciano a cura di Laura Pelaschiar (martedì, alle 18.30, con partenza dal Revoltella).
Finnegans Wake
Diversi interventi saranno focalizzati sul testo di James Joyce ancora più oscuro: “Finnegans Wake” che sarà al centro delle conferenze di Donal Manning (giovedì alle 10), Robert Baines dell'University of Evansville (venerdì alle 9) e di Terence Killeen (venerdì alle 10).
Grande interesse per prospettive più eccentriche come quella di Georgina Nugent (University of Vienna) che parlerà di sfortuna e tradimenti nella vita di Joyce (oggi alle 10), delle studentesse della Pelaschiar sulle figure femminili minori nell'”Ulisse”, della filosofa Cleo Hanaway-Oakley del'University of Bristol (mercoledì alle 9), di Annalisa Mastronardi sull'influsso di Joyce nella nuova narrativa femminile irlandese, di Sam Slote (Trinity College Dublin) su Joyce, Shakesperare e Oscar Wilde, ma soprattutto per i misteriosissimi Ogilvys di cui parlerà Ronan Crowley. Che la festa inizi!