Mucillagini ancora visibili nelle acque del golfo di Trieste. L’Arpa: nessun pericolo
TRIESTE. Le mucillagini sono ancora protagoniste nel nostro golfo. Il maltempo dei giorni passati, la Bora anche sostenuta di una settimana fa, non sono bastati per allontanare completamente quella sorta di sostanza gelatinosa, viscida, giallognola che i triestini ormai hanno iniziato a conoscere bene. Domenica, vicino alla costa, il fenomeno era ancora evidente, sebbene non con l’intensità di una decina di giorni fa. Ai Topolini, nel fine settimana, in molti hanno preferito rinunciare a fare il bagno, riscontrando una presenza importante di mucillagini sotto costa. Condizioni migliori al Pedocin. «Nulla a che vedere con la situazione di giorni fa – rileva Alex Benvenuti, gestore di Grignano 1 e Grignano 2 – ma al largo c’erano ancora delle chiazze, che però non hanno impedito alla gente di fare il bagno». Stesse condizioni vengono segnalate da Sticco: «A una quindicina di metri dalla costa si vedevano ancora delle formazioni – così il gestore Francesco Minucci – i bagnanti non hanno riscontrato comunque problemi».
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Il golfo di Trieste resta comunque un sorvegliato speciale. L’Arpa Fvg, così come l’Ogs, non ha mai smesso di monitorare il fenomeno. Ieri, vista la presenza delle mucillagini anche davanti agli stabilimenti balneari, molti si sono chiesti se siamo di fronte a una nuova ondata, a una nuova emergenza, o se quella sgradita sostanza rientri nell’evoluzione della presenza numerosa della microalga Gonyaulax fragilis rilevata nelle acque del nostro mare. È infatti la Gonyaulax fragilis che, compiendo il suo ciclo vitale, produce quelle secrezioni, che nella fase della fermentazione generano anche un cattivo odore.
«Le ultime misure effettuate nel golfo – indica Anna Lutman, direttrice di Arpa Fvg – hanno dato indicazioni della presenza ancora di una certa attività della biomassa fitoplanctonica, tuttavia questa risulta in diminuzione rispetto a quella osservata a metà mese in concomitanza con la presenza massiva degli aggregati gelatinosi, ovvero le mucillagini». In generale «sia nello strato superficiale che nella colonna d’acqua – precisa la direttrice – l’evento mucillaginoso sembra in decremento. Il fondale marino non presenta zone di accumulo degli aggregati e segnali di sofferenza degli organismi bentonici».
È bene considerare come le mareggiate influiscono e possono ridimensionare il fenomeno, affondando le mucillagini e rendendole meno visibili. Le alte temperature, invece, contribuiscono alla proliferazione, e a renderle quindi più visibili.