Inchiesta sulla morte di Margherita, la famiglia: «Più sicurezza per evitare altre tragedie»
«Ci sarà sicuramente un’inchiesta, ma non ci interessano le responsabilità penali. Vogliamo solo che una simile tragedia non accada più a nessuno».
A parlare col cuore in mano è Gianfranco Formica, 80 anni, zio di Margherita Salvucci, la psichiatra 28enne laureata all’Università di Padova deceduta a Madeira venerdì 28 giugno.
La giovane si trovava nell’isola portoghese al largo dell’Oceano Atlantico insieme alla famiglia, quando è accaduto l’impensabile.
Giovedì 27 stava passeggiando tra gli scogli di una delle piscine naturali caratteristiche di quell’angolo di paradiso, quando un’onda anomala l’ha travolta, trascinandola in acqua sotto agli occhi dei genitori e della sorella.
Margherita ha tentato di tornare a riva, ma in quel tratto di costa non ci sono punti di risalita se non un muro di roccia verticale di una decina di metri.
A quel punto un vigile del fuoco fuori servizio si è tuffato, aiutando la 28enne a restare a galla. I soccorsi sono arrivati venti minuti dopo.
Le condizioni della ragazza sono apparse da subito gravissime: trasportata in ospedale, è deceduta la mattina seguente.
Adesso la famiglia non si dà pace. L’unico desiderio è quello che quegli scogli non siano luogo di ulteriori tragedie.
«Abbiamo saputo solo dopo che in quel tratto di costa erano stati già effettuati altri 8 interventi di soccorso a persone trascinate in acqua dalle onde, in sole due settimane», racconta Formica, avvocato del foro di Macerata.
Un angolo di paradiso, ma anche una trappola mortale.
«Dopo aver perso Margherita ci siamo informati, e quella piscina naturale (chiamata “Seixal”, Ndr) è stata il luogo di molte altre tragedie», racconta l’avvocato.
Online si trovano diverse testimonianze di turisti italiani e stranieri rimasti vittima di quella che viene spesso citata come “la pozza della morte” a causa dell’elevato numero di incidenti.
Secondo alcune testimonianze, nel 2021 ci sarebbero stati almeno 18 interventi di recupero di persone trascinate nell’oceano, tra cui 4 decessi.
Ciò nonostante nelle guide online le piscine vengono descritte come luoghi sicuri.
«Solo dopo abbiamo trovato in internet alcune informazioni importanti sulla sicurezza del luogo», osserva la madre Ornella Formica, ex sindaco di Colmurano, «il nostro obiettivo adesso è quello di avere maggiore sicurezza in quei luoghi incantevoli».
Sul luogo della tragedia – spiega la mamma di Margherita – non ci sarebbero indicazioni chiare sulla pericolosità del luogo.
«C’è solo un cartello sbiadito, in cui a stento si leggono le parole, che avvisa che in caso di caduta i soccorsi non sono immediati. Ma non ci sono abbastanza riferimenti al fatto che il luogo è pericoloso. E se lo è – conclude Ornella – servirebbero più indicazioni, protezioni, e dispositivi di sicurezza».
Nel frattempo per il 3 luglio è in programma l’autopsia sul corpo della psichiatra 28enne per chiarire le esatte cause del decesso: la ragazza è arrivata all’ospedale Funchal con una grave ferita alla nuca, provocata dalla caduta sugli scogli, e acqua nei pomoni.
Un’inchiesta delle autorità portoghesi farà invece luce sulla tragedia.