Venezia, ubriaco si tuffa in Canal Grande: daspo e multa da 800 euro
Era appena sceso dal treno, il salto dall’aria condizionata del vagone al caldo afoso della laguna deve essere stato troppo e, allora, ha deciso di rinfrescarsi al volo, un tuffo ristoratore per tirare il fiato.
Peccato che abbia scelto le acque del Canal Grande come oasi rinfrescante, una decisione che gli è costata 800 euro di multa e un immediato ordine di allontanamento dalla città, neppure il tempo di trovarsi un bed & breakfast per la notte.
Il primo luglio, intorno alle 16, gli agenti della polizia locale veneziana in servizio a Santa Lucia hanno intercettato un 48enne di origini lituane, proveniente dall’Olanda, mentre riemergeva in mutande da un bagno in canale, proprio tra gli imbarcaderi e i pontili della stazione.
L’uomo, ubriaco, si è visto staccare una raffica di verbali: cento euro per lo stato d’ebrezza molesta, 250 per essersi spogliato a torso nudo, 350 per il bagno in canale, gli ultimi cento ad accompagnare il Daspo, come da regolamento comunale di polizia urbana.
Poi, in realtà, la palla è passata ai sanitari del 118: forse proprio per via dell’alcol che aveva in corpo lo straniero ha accusato un malore ed è stato preso in cura dal personale del Suem, prima di essere rimesso in treno in direzione di Verona.
Si tratta del terzo “tuffatore” multato dagli uomini della Locale dall’inizio della stagione estiva: il primo è stato un giovane vicentino, pizzicato dai vigili che l’hanno visto in acqua e l’hanno poi rintracciato nascosto in una calle seguendo le impronte dei suoi piedi nudi, bagnati, sui masegni; il secondo era stato uno straniero che, nudo, è stato ripescato dalle acque del rio di Cannaregio, in piena notte e completamente ubriaco.
Ma il “turismo cafone” del 2024 ha visto anche uno youtuber dedito al parkour dal tetto di un taxi acqueo e sui ponti: in quel caso il colpevole è stato identificato solo dopo che aveva già lasciato la città, al suo posto però hanno pagato il tassista che l’ha accompagnato in giro per i canali e il titolare della licenza, che dovranno risponderne anche alla commissione disciplinare di categoria.