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Июль
2024

Autonomia, il Veneto chiede nove materie

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Subito le nove materie la cui devoluzione non è subordinata alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni.

E, insieme, uno studio pure sulle quattro che furono oggetto della pre-intesa del 2018.

E poi le altre dieci: quelle che, per diventare di competenza regionale, devono attendere la definizione dei Lep.

Tutto messo nero su bianco dal presidente Luca Zaia, nella lettera firmata e inviata il primo luglio alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro per le Autonomie e gli Affari regionali Roberto Calderoli.

Primo passaggio formale, da parte della Regione, dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della legge sull’Autonomia differenziata.

«Con questa firma, sto chiedendo la riapertura delle trattative con Roma, per l’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione» dice Zaia, nella sede veneziana della Giunta regionale, circondato da un capannello di assessori: De Berti, Marcato, Lanzarin, Corazzari e Caner.

Un’altra giornata simbolica – o «storica», per dirla con le sue parole – nelle tante che si sono avvicendate ultimamente.

E lui la celebra anche con un pizzico di scaramanzia: firmando la lettera con la stessa penna bic che aveva utilizzato per il referendum del 2017. «L’ho conservata da allora».

Cinque pagine, datate 1 luglio 2024. Cronologia dei passaggi che si sono succeduti, fino a condurre a quest’ultima tappa. Spiegazione delle motivazioni della richiesta.

E poi l’oggetto della contrattazione, e quindi le prime nove materie che potenzialmente possono essere devolute immediatamente: organizzazione della giustizia di pace; rapporti internazionali e con l’Ue della Regione; commercio con l’estero; professioni; protezione civile; previdenza complementare a integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

Insieme alle quattro che furono oggetto dell’accordo preliminare, con l’allora governo Gentiloni: politiche del lavoro, istruzione, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, tutela della salute.

Per le altre dieci, probabilmente bisognerà attendere almeno due anni: il tempo massimo, fissato dal Governo, per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, garanzia di omogeneità nell’erogazione dei servizi dal Nord al Sud del Paese.

«Siamo la prima Regione a scrivere al Governo» rivendica intanto Zaia. «Ma mi auguro che anche un collega del Sud si decida a chiedere l’autonomia: rinunciarvi è quasi contro l’oggetto sociale di una Regione».

Di più: «Siamo disposti a gemellarci fin da subito con una Regione del Sud, per testare assieme questa autonomia».

Ed è pronta la risposta di Alberto Cirio, il governatore forzista del Piemonte, che probabilmente non ha gradito la puntura del collega veneto, deluso dalla scelta di Silicon Box: «In Piemonte abbiamo già un gemellaggio naturale con il Sud, qui vivono già tante persone del Sud, quindi non abbiamo bisogno di proporre un gemellaggio. Qui c’è l’Italia». Altro che Novarese agricolo.

Riprendendo il filo dell’autonomia. Leggendo la lettera, verrebbe da dire: altro che gradualità.

«In realtà, è un tema che abbiamo chiaro – si difende Zaia – per una questione di diritto, ma anche perché è necessario organizzare la macchina e fare in modo che le cose funzionino».

Ma intanto, a Roma, le nove materie già trasmissibili le ha chieste tutte, senza distinguo.

«Chiediamo che venga discussa la devoluzione delle funzioni su queste nove materie, pronti a trattare fin da subito con il Governo, per un loro conferimento graduale».

I tempi? «Se tutto andrà come deve andare, immagino che si potrà arrivare a una bozza di accordo già entro fine anno».

Quante potranno essere le materie oggetto di questa prima intesa, però, non è ancora dato a sapere: «Di questo non ne ho proprio idea» ammette il governatore veneto.

Intanto, la macchina della Regione è già attiva e solerte. Sulla scrivania del presidente giacciono 23 dossier – uno per ciascuna materia, subordinata o non subordinata ai Lep –, frutto del lavoro della delegazione trattante e pronti a essere sviscerati negli incontri che saranno convocati nei prossimi giorni, con il tavolo di partenariato.

«Noi abbiamo fatto i compiti per casa» dice Zaia. «Per ciascuna delle 23 materie, abbiamo un dossier pronto. A breve riuniremo la Consulta regionale degli stakeholder, a cui sottoporremmo il nostro lavoro. E poi ascolteremo i punti di vista di ognuno di questi attori, dato che gli accordi si fanno in due».

Il percorso per l’Autonomia è appena iniziato.




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