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Июль
2024

Cisint lascia la carica da sindaco a Monfalcone, resta assessore con cariche importanti 

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MONFALCONE In questa fase di transizione si definisce «eurosindaco». Ma dal 18 luglio le dimissioni da prima cittadina diventeranno efficaci e dal 19 il suo vice Antonio Garritani assumerà il ruolo di sindaco facente funzioni.

In giunta Anna Maria Cisint vi rimarrà quale assessore, con il referato relativo a “Linee strategiche, Relazioni istituzionali e Gestione finanziaria” che comprende anche il mantenimento delle deleghe di diretta competenza di Lavori Pubblici, Personale, Economia Blu e Impostazione al Bilancio.

Sono quindi in decorrenza i 20 giorni che la separano dal passaggio di consegne al vicesindaco Garritani, durante i quali Cisint mantiene la sua carica e la relativa potestà di firma degli atti comunali. Il 28 giugno ha infatti sottoscritto le dimissioni e la fase successiva la porterà a Strasburgo, dal 16 al 18 luglio, per la convalida di europarlamentare. Si condensa in queste date la “metamorfosi” politico-amministrativa che parallelamente riverserà i suoi effetti tra la città e l’Europa.

Lunedì mattina, nella sala consiliare, Cisint ha raccolto i suoi assessori e i suoi dirigenti. Non ha sottaciuto che apporre la sua firma all’atto di dimissioni è stato difficile, «perché i cittadini mi hanno dato fiducia e perché dal 2018 fino ad oggi ho cambiato radicalmente la città per il bene dei monfalconesi».

Il senso di continuità nell’impegno assunto, di appartenenza e di identità, unita alla responsabilità di lavorare per la sua comunità («Ho fatto davvero molto») le è vibrato dentro, è quanto ha voluto trasmettere. Alla conferenza stampa s’è espressa in questi termini: «Non nego con più di un pelo di emozione il mio senso di dispiacere e di grande piacere. Ma questo è un passo in avanti. Non è un addio, poiché ci sarò sempre». Anche per le prossime amministrative, nel rimettersi in corsa. E lo ha pure evidenziato: «Farò l’assessore sui temi che conosco bene, gratuitamente».

E «questa è stata la mia famiglia, ho portato avanti il mio impegno per sette anni per trasformare l’assetto della città». Ha mutuato la sua passione per il mare dicendo: «Non è nelle mie corde abbandonare la nave». E lo fa, ha aggiunto, «non perché la giunta non sia in grado di operare, ma per rispetto ai cittadini e per la fiducia che si è consolidata con gli assessori e il personale». Piuttosto, «il mio ruolo di europarlamentare mi consentirà di portare la “questione Monfalcone” non solo in Europa ma anche al centro del nostro Governo italiano, perché questa città non vive solo di problematiche locali. Si dovrà accendere un faro sulla nostra città, ne porterò le istanze con proposte di soluzione».

Una città che «vive situazioni estreme e che dal 2005 al 2015, con un processo di delocalizzazione da parte di Fincantieri, attraverso una norma che ritengo non più adeguata, ha prodotto la forte incidenza di extracomunitari». Ha definito la dignità la «madre delle battaglie». Sinonimo di «valori» agganciandosi alla «lotta all’integralismo islamico. Rispetto ogni civiltà e religione, ma questa è l’Italia, e Monfalcone».

A proposito di integrazione ha detto: «Il sindaco ha voluto dialogare con la comunità islamica, invitata più volte, ma chiedendo l’osservanza delle nostre regole. E loro hanno detto “no”, il dialogo si è interrotto per univocità di rapporti. Se ti chiedo di ridurre la sottomissione delle donne, loro continuano. Il velo è diventato integrale, così si ripetono i matrimoni “imposti” alle bambine. Abbiamo dato loro alloggi, welfare comunale, servizi, la risposta è stata: “Hai ragione sindaco”, ma io vedo i fatti, che non ci sono stati».

Ha citato la sentenza del Tar sui centri di preghiera per le quali il Piano regolatore non è applicabile, «ma per me vale il principio della parità dei diritti. Quindi il Prg è cogente solo per alcune situazioni e non per altre». Di riflesso la politica: «La sinistra è causa di tutto ciò, perché non è intervenuta quanto poteva a suo tempo. Ha una grandissima responsabilità». «Legalità, stato di diritto, dove sono?», ha rilanciato Cisint. «La Sharia è tollerabile? No. Non mollerò. Tutto questo non ha nulla a che fare con il diritto di pregare».

Da assessore «continuerò a seguire il cambiamento», in continuità con la «diversificazione produttiva, lo sviluppo della nautica, la cultura, il turismo, i servizi». Ne ha citati tanti di cambiamenti. Ha ringraziato assessori, dirigenti, personale. Con Garritani a fare altrettanto: «Hai un doppio impegno che solo l’amore per la tua città ti consentirà di adempiere. Sei un esempio di insegnamento per tutti».—

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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