Romea, cinque morti in un solo mese. I sindaci: «Va messa in sicurezza»
Mario e Morena, poi Ignazio e Giovanna, adesso Giovanni Luca.
Sono solo gli ultimi nomi sacrificati sull’altare di una striscia d’asfalto che attraversa il territorio padovano per pochi chilometri, ma sempre ad alta intensità di traffico perché è la strada che porta al mare.
In questo tratto di Ss 309 Romea, che attraversa il Padovano a Codevigo, sono cinque le persone che hanno perso la vita negli ultimi 40 giorni.
L’ultima vittima, in ordine cronologico, è Giovanni Luca Lomartire di 41 anni.
Domenica 30 giugno all’altezza dell’incrocio con la frazione di Rosara, mentre era alla guida del suo motociclo Yamaha Mbx, proveniente da Venezia, si è scontrato frontalmente con un motociclo condotto da un 33enne del vicentino che viaggiava in direzione opposta e stava eseguendo la svolta a sinistra.
Inizialmente sembrava esserci un disperso, in realtà è stato escluso.
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale.
Il 18 maggio era toccato a Morena Boscolo e Mario Mazzuccato, moglie e marito di Spinea rispettivamente di 66 e 68 anni, che a Conche in moto hanno perso la vita in uno scontro con un’auto.
Sempre a Conche, il 9 giugno, erano deceduti i coniugi di San Donà Ignazio Berto di 81 anni e Giovanna Buso di 74 anni.
Ora il territorio dice basta. E chiede sicurezza. «È inutile continuare a parlare e procrastinare progetti e studi di fattibilità» esordisce il sindaco Ettore Lazzaro «è necessario intervenire per mettere in sicurezza questa strada. Anas ha in programma rotonde in corrispondenza degli incroci più pericolosi di Santa Margherita e Conche ma i cantieri non si sbloccano. Nel rettilineo di Rosara potrebbe essere utile un altro autovelox? Forse, ma poi le accuse sono quelle di volere solo fare cassa. Da decenni si è parlato del tracciato della nuova Romea Commerciale per poi non farne niente. Adesso si prospetta un nuovo studio di fattibilità, intanto però si continua a morire. Gli interventi strutturali sono ormai improcrastinabili».
Paolo Battistini dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada: «A farla da padrone sono velocità e disattenzione. Servono maggiore prudenza e molta più attenzione. Sicuramente una maggiore presenza in strada delle forze dell’ordine sarebbe auspicabile. Serve poi un lavoro di prevenzione a livello istituzionale».
Nicola Borotto, presidente dell’Aci di Padova è chiaro: «La Romea è una strada ad alta densità di traffico, totalmente inadeguata alle esigenze attuali, che va potenziata con la creazione di due o tre corsie per ogni senso di marcia oltre alla previsione di un guard-rail centrale come nelle autostrade. E l’Anas deve intervenire perché è una strada vecchia e superata, almeno per quanto riguarda il tratto padovano. Le regole per la sicurezza stradale sono state previste dal legislatore. Ma vanno applicate bene. E bene vanno spesi i soldi».
Un punto fondamentale anche se, ammette, «spesso moto e scooter non rispettano le colonne sorpassando con la linea continua. E c’è bisogno di qualche autovelox che freni la velocità purché sia omologato e non usato dai Comuni per fare cassa e salvare i propri bilanci comunali».