Wimbledon: crisi nera per Rublev, i tie-break sorridono a Mpetshi Perricard e a De Minaur. Hurkacz parte male ma se la cava
F. Comesana b. [6] A. Rublev 6-4 5-7 6-2 7-6(5)
Game, set and match. Incredulo il pubblico del campo numero 2, esattamente come Andrey Rublev, eliminato al primo turno dal numero 122 al mondo, Francisco Comesana con il punteggio di 6-4 5-7 6-2 7-6(5). La stagione sull’erba del russo si conclude in modo terrificante, non distante dalla maniera in cui aveva cominciato.
Sulla carta doveva trattarsi di un turno agevole per Rublev, utile al fine di rodare i colpi sull’erba ed avanzare al turno successivo con più fiducia. L’argentino Comesana non è stato dello stesso avviso, dimostrandolo sin dal primo punto. Conscio del fatto di essere di gran lunga sfavorito, non ha trapelato un minimo di tensione, anzi, l’ha trasmessa al suo avversario, numero 6 al mondo, che dopo il primo set perso, ha rimesso le rotaie sui binari, e a quel punto tutti, incluso lui, hanno pensato che si sarebbe trattata di un’agevole rimonta. Sul punteggio di un set pari, Comesana ha ricominciato a martellare più forte di prima, senza che i colpi del russo lo scalfissero. Il risultato del terzo parziale, interrotto più volte per maltempo, è nettamente in favore del giocatore argentino, che concede solo due game a Rublev. Quest’ultimo inizia a sentirsi sempre più distante dalla permanenza a Londra, e la forte tensione e qualche problema fisiologico intaccano lo stomaco del russo, che inizia a soffrire maledettamente. Tra un mal di pancia e un servizio tenuto, Andrey giunge al tie break, ma non sembra aver benzina in corpo per abbattere l’instancabile avversario. Comesana non se lo fa ripetere due volte, è l’occasione più importante della sua vita. Con lo score di 7 punti a 5, l’argentino guadagna anche il tie break del quarto set, decisivo per consacrare la sua vittoria. Il russo, d’altra parte, non può che stringere la mano ed accettare l’ennesima brutale sconfitta della stagione.
[7] H.Hurkacz b. [Q] R.Albot 5-7 6-4 6-3 6-4
Un set di transizione, poi Hubert Hurkacz fa tirare un sospiro di sollievo ai tanti che intravedono in lui la scommessa matta di questo Wimbledon. Il polacco batte 5-7 6-4 6-3 6-4 in 2ore e 39′. Tutto gira sul 4-4 del secondo set, quando la testa di serie n. 7 infila un parziale di 8-1 che gli vale il parziale. Riequilibrati i conti, gioca molto più sciolto Hubert e ritrova solidità nel suo servizio. La sorpresa di giornata, per un set, è stato Radu Albot, preciso, razionale e capace di strappare il servizio a Hurkacz malgrado egli perda solo due punti con la prima di servizio.
Un primo set piuttosto equilibrato quello tra il tennista polacco e il moldavo, entrambi sugli scudi al servizio. Albot cerca tanto la diagonale di rovescio di Hurkacz, fondamentale meno solido per la testa di serie numero 7. Il polacco dal canto suo cerca di aprirsi il campo con la combinazione a lui più congeniale: servizio – dritto. Il break che decide il primo set arriva nell’undicesimo gioco, e lo ottiene Albot grazie due errori con il diritto inusuali per Hurkacz. Il moldavo chiude il primo parziale 7-5 con un dritto vincente.
Ribalta tutto in un secondo set in cui vorrebbe dar sfogo al suo nervosismo, ma rimane in partita. Albot gli dà una mano nel decimo gioco con un doppio fallo e un errore di dritto che lanciano il polacco. Poca storia nel terzo set con Hurkacz che piazza otto aces e perde solo quattro punti con la prima di servizio (15/19). Break e controbreak nel secondo e terzo gioco, ma la sofferenza del rumeno al servizio è lampante. Soffre nel sesto game, strappa la battuta al suo avversario nell’ottavo. Il polacco chiude alla terza chances, 6-3. Cala Albot, anche dal punto di vista mentale: nel quinto game, Hurkacz cala il break che gli vale il secondo turno. Sfiderà il vincente della sfida tra Fils e Stricker.
[9] A. De Minaur b. J. Duckworth 7-6 (1) 7-6 (3) 7-6 (4)
Il derby australiano tra De Minaur e Duckworth è deciso dai tie-break, ben tre giocati nell’arco di tre ore e otto minuti di gara. Se li aggiudica tutti e tre la testa di serie n. 9 del seeding che avanza 7-6 (1) 7-6 (3) 7-6 (4).
Non proprio centrato De Minaur, ma quanto basta per evitare di perdere un set e centrare la qualificazione al secondo turno.
Nel primo set sono molti gli errori nella prima frazione, non un gran tennis espresso. La nona testa di serie fatica tanto al servizio, la prima latita; Duckworth resta aggrappato grazie al servizio. La partita si protrae al tie-break dove esce fuori De Minaur, che concede solo un punto al compaesano. La nona testa di serie chiude 7-6 (1) un primo set vinto in 1 ora e 5′. Non è il miglior De Minaur. L’australiano non sfrutta cinque palle break nel secondo game e si ritrova sotto di un break sul 4-3, dopo uno sciagurato turno di servizio. Duckworth va a servire per il set, ma a “0” si concede al suo avversario. La testa di serie n. 9 non sfrutta un set point, ma riesce a dominare il tie-break. Il terzo parziale è la fotocopia del secondo. De Minaur cede il servizio nel quarto turno e non sfrutta due palle del controbreak nel game successivo. Si ritrova sotto 4-1 e poi 5-2 dopo non aver sfruttato un’altra palla break. Duckworth va a servire per il set, ma ancora una volta subisce il break, stavolta avanti 30-0 con quattro punti consecutivi subiti. Ha un set point nel decimo game, ma non lo sfrutta, poi deve annullare un break point nell’undicesimo gioco. Tutto rimandato al tie-break con l’australiano che parte forte strappando subito il servizio al suo avversario. Poi arriva la pioggia e tutto viene sospeso.
[LL] G. Mpetshi Perricard b. S. Korda 7-6 (5) 6-7(4) 7-6(8) 6-7 (4) 6-3
Ai punti avrebbe meritato Sebastian Korda, ma il tennis è altro sport rispetto al pugilato. Serve il cinismo, la freddezza mentale e in questo è stato superiore Giovanni Mpetshi Perricard. Il francese da lucky loser sorprende la testa di serie n. 20 e avanza in tabellone. Dal forfait di Davidovich Fokina al secondo turno a Wimbledon, il francese se l’è meritato tutto
Bella partita quella tra Korda e il giovane francese Giovanni Mpetshi Perricard che sorprende l’americano in un primo set molto convincente, vinto al tie-break per 7 punti a 5. Un gioco brillante quello del francese che gioca lasciando andare il braccio senza paura dell’errore. Korda comunque è ben più navigato del suo rivale e tiene il passo con esperienza. Il primo set non ha break e culmina nel tie-break dove Mpetshi Perricard compie un gran recupero da sotto 2-5, vince tutti i cinque punti successivi e chiude 7-5 con un ace.
Nella ripresa c’è ancora equilibrio, entrambi servono al loro meglio. Il transalpino continua ad illuminare con i suoi colpi estemporanei, lo statunitense risponde con la solidità da fondo campo e le sue prime chirurgiche. Non si gioca mai: entrambi perdono pochi punti con la prima di servizio. Korda fa 16/18, mentre il francese sforna altri 12 aces e perde un solo punto, 24/25. Numeri giganteschi ma che non gli bastano a portare a casa il secondo set.
Mpetshi Perricard ne risente: comincia il terzo set con l’obbligo di annullare tre palle set, ma in generale, cala con la prima di servizio e i punti vinti con la stessa. Korda, malgrado non abbia mai concesso palle break, si ritrova sotto due set a uno. E’ il demerito è anche su che nei tie break si fa condurre da una lucida follia che lo porta dal set point sul 6-5 a sedersi 2-1 al cambio di campo.
Sale Korda nel quarto set con la prima di servizio, piazza 6 aces e il 79% di prime palle. Ma non bastano per riequilibrare i conti. Quanto meno, prima del quarto tie-break di giornata. Il francese tira su due game complicati, il quarto e il sesto, quando offre in entrambe le circostanze tre palle break consecutive al suo avversario. L’americano non ne approfitta e bisogna attendere per avere il primo break di giornata. Poi è Korda a rischiare la debacle: è lui a trovarsi 0-40 nel suo turno di battuta, ma entrambi sono innamorati del tie-break. Ci sono due set point per l’americano che ringrazia ma preferisce concentrarsi sul quarto tie-break della gara. Si segue l’ordine del servizio, sino al 5-4 in favore dell’americano che fa suoi altre due punti consecutivi e con un parziale di 4-0 riequilibra i conti in questa folle gara senza break.
Con la collaborazione di Matteo Beltrami e Pietro Sanò