Corvino racconta la drammatica notte a Pieve di Soligo con Gotti: «Ci siamo calati dalla finestra»
«C’era troppo fumo e stavo svenendo, così ci siamo calati dalla finestra del primo piano».
Pantaleo Corvino, direttore sportivo del Lecce, fra i più esperti uomini mercato e talent scout del calcio italiano, svela particolari inediti della disavventura che l'ha visto protagonista lo scorso 10 giugno, quando il suo allenatore Luca Gotti l'ha salvato dall'incendio scoppiato nell'hotel "Da Loris" a Pieve di Soligo che li stava ospitando, un cortocircuito causato da un temporale.
Dopo aver salvato la squadra in Serie A, il tecnico montebellunese (e polesano d'origine) ha salvato la vita all'esperto direttore sportivo, svegliandolo provvidenzialmente nel cuore della notte.
«Avevo scelto un luogo in disparte per parlare del contratto con Gotti, così siamo andati in una struttura di un mio amico che viene utilizzata solo per le cerimonie», ha raccontato Corvino a gazzetta.it, «siamo andati a cena e non ci siamo messi d’accordo, così si è fatto tardi e siamo andati a dormire. A un certo punto, durante la notte, ho sentito un tonfo. Era Gotti che bussava alla mia porta: la struttura andava a fuoco».
Ci ha pensato l'allenatore a salvarlo. Pochi giorni dopo sarebbe arrivato invece il rinnovo del contratto di Gotti sulla panchina salentina fino al 2026.
«Abbiamo tentato di scendere, ma c’era troppo fumo e stavo svenendo», ha aggiunto Corvino, soffermandosi su quei momenti concitati, «così ci siamo calati dalla finestra del primo piano. Io ero confuso e lui mi ha detto "Leo, sono qui con te". Quando ci siamo messi in salvo, gli ho chiesto: "Quanto volevi di stipendio? Ti do il doppio"».
Il sorriso dopo lo spavento. Dopo l'ultima salvezza sul campo, obiettivo dell'ex allenatore di Treviso e Udinese sarà centrare il bis nel prossimo campionato.
Anche se il primo traguardo, il più importante, l'ha già centrato: salvare la vita al proprio allenatore durante un soggiorno apparentemente tranquillo a Pieve di Soligo.