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Июль
2024

Pronta la statua di Verdi a Trieste in piazza San Giovanni dopo un mese di restauro

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TRIESTE- Lo sguardo severo e beffardo è sempre lo stesso, ma da oggi gli occhi bronzei di Giuseppe Verdi brillano di un rinnovato splendore. La statua di piazza San Giovanni dedicata al compositore italiano è stata restituita alla città, dopo un’operazione di restauro promossa dal Rotary Club Trieste in occasione del centenario della nascita dell’associazione, celebrato lo scorso 2 maggio.

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Il monumento – che si deve allo scultore milanese Alessandro Laforet – è rimasto coperto da teloni per circa un mese e mezzo (tempistica leggermente dilatata a causa del meteo spesso sfavorevole), tornando adesso a troneggiare, completamente tirato a lucido, sulla piazza e sui suoi passanti.

L’investimento complessivo si aggira attorno ai 20 mila euro, metà dei quali a carico diretto del Rotary Club. Il restauro è stato possibile grazie al supporto delle Fondazioni Casali, delle officine meccaniche Vidali e della Riccesi Holding che – su iniziativa del Rotary e assieme alle ditte incaricate – hanno permesso di svecchiare una delle statue più singolari del centro città, prima dell’intervento in condizioni di visibile deterioramento.

Proprio qui risiedono le motivazioni che hanno convinto l’ex presidente del Rotary triestino, Gaia Furlan, a scegliere il restauro del monumento di Verdi come “regalo” per il centenario dell’associazione: «Era importante mantenerlo in buono stato», ha ribadito questa mattina Furlan, affiancata durante il discorso dal suo successore alla presidenza Alessandro Zanmarchi.

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Il Rotary Club di Trieste, d’altronde, non è nuovo a iniziative di questo genere: negli anni passati si ricordano il restauro dell’Amazzone di Miramare e dei propilei di San Giusto, mentre anche l’ultimo intervento sulla statua di Verdi – datato 1996 – si deve all’associazione e alla sua storica mecenate Fulvia Costantinides.

Per comprendere a pieno il significato del restauro, è necessaria una breve digressione di carattere storico volta a restituire la specificità della statua verdiana. Perché quello triestino è il primo monumento della Penisola ad essere eretto in memoria di Giuseppe Verdi, risalente al 27 gennaio del 1906: a cinque anni di distanza dalla morte del compositore e mentre Trieste era ancora parte dell’Impero austroungarico.

Un dettaglio non irrilevante, visto che nove anni dopo, all’indomani della dichiarazione di guerra dell’Italia, saranno gli stessi austriaci a distruggere la statua, tacciata d’essere un simbolo di italianità. Il monumento verrà ricostruito, utilizzando come materiale di fusione anche il bronzo ricavato dai cannoni trafugati agli austriaci. La seconda inaugurazione è del 24 maggio 1926, nell’undicesimo anniversario della dichiarazione di guerra.

Evidente allora che la storia della statua di piazza San Giovanni s’intrecci in modo profondo con la storia stessa di Trieste. Non a caso, la cerimonia di riconsegna della statua ha raccolto una soddisfazione corale da parte degli esponenti istituzionali presenti: «Un orgoglio per la nostra città – ha commentato il sindaco Dipiazza –. Per questo le persone quando arrivano a Trieste si innamorano». Le note dell’Aida hanno accompagnato il taglio del nastro, sotto al volto riconoscente del suo compositore.




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