Visite e prestazioni, a Treviso recuperato il 90% dell’arretrato
Calano circa del 90% visite e prestazioni sanitarie finite in “galleggiamento” come lascito dell’emergenza Covid e della cronica carenza di personale medico. Ma, allo stesso tempo, preoccupa per la tenuta del sistema l’aumento esponenziale della domanda di prestazioni: più 17% quest’anno, con un ritmo di 63mila prestazioni in più che l’Ulss 2 si trova a gestire settimanalmente.
Il punto
Dati alla mano, tra giugno 2023 e giugno 2024, l’Ulss 2 è infatti riuscita a ridurre le visite con priorità P (da fare entro 90 giorni) da 16.990 a 3.472; e le visite in D (da erogare entro 30 giorni) da 16.849 a 403 ancora in galleggiamento.
«A livello Veneto avevamo più prestazioni galleggianti di tutti gli altri, ma siamo riusciti a ridurle grazie all’impegno dei nostri professionisti, all’acquisto di prestazioni dal privato accreditato e anche attraverso la riorganizzazione delle nostre agende» sintetizza soddisfatto il direttore generale dell’azienda ospedaliera trevigiana, Francesco Benazzi.
A completare il quadro andrebbe inoltre inserito il dato di chi ha rinunciato alla prenotazione, nell’attesa di essere richiamato, perché nel frattempo ha trovato risposta altrove o vi ha rinunciato, un fenomeno che coinvolge tra il 15% e il 20% dell’utenza, «ma con una tendenza alla diminuzione», rileva l’Ulss di Marca.
Le più richieste
Osservando i volumi di attività, le specialità più richieste si confermano essere oculistica (con 1.520 utenti in attesa per una visita), diagnostica per immagini con 725 esami da evadere tra colonscopie e biopsie dell’intestino, neurologia con 166 prime visite da effettuare e dermatologia con 255 prime visite.
Per quest’ultima va fatto un discorso a sé. «Sono assolutamente ottimi i risultati della sperimentazione con sms» afferma il direttore sanitario Stefano Formentini «abbiamo inviato 2.404 messaggi di prenotazione e hanno accettato lo slot proposto il 57% dei pazienti raggiunti nel giro di un’ora, un risultato da record».
Più in generale, le prestazioni erogate dall’Ulss 2 nell’ultimo anno sono state 11 milioni, di cui 3,3 milioni suddivise tra pubblico e privato, comprendono 404 mila visite di controllo, 395 mila prime visite e 2,5 milioni di esami strumentali e diagnostici.
Preoccupa la domanda
Tuttavia, nonostante gli sforzi per il recupero dell’arretrato, l’azienda sanitaria si trova quest’anno ad affrontare un aumento del 17% della domanda di prescrizioni da evadere. Sono in media 63 mila in più a settimana, saranno dunque oltre 561 mila visite ed esami in più da garantire in tutto il 2024.
«Parliamo di una situazione estremamente impattante. Un aumento del 17% non è sostenibile in nessun sistema sanitario, occorre contrarre la domanda, poiché le risorse economiche e umane non possono essere incrementate all’infinito, per di più in un contesto dove la cronica carenza di personale coinvolge tutti e, nel nostro caso, parliamo di 150 medici» prosegue il dg Benazzi.
Avanti di questo passo le proiezioni danno come fisiologico, un residuo annuo di circa 8 mila prestazioni in galleggiamento.
«Colpa dell’invecchiamento della popolazione e della necessità di rafforzare prevenzione e i corretti stili di vita, per vivere in salute oltreché a lungo» sottolinea il manager Benazzi. Nell’ottica del contenimento delle prescrizioni, l’azienda ospedaliera attende le indicazioni del ministero per attivare una puntuale ricognizione sugli esami prescritti, andando a verificare i casi medici di famiglia che “iper-prescrivono”. «Sarà una collaborazione fattiva che condivideremo insieme ai medici di famiglia» conclude il dg «per individuare i piani diagnostico terapeutici e chiarire se ci sono anomalie nelle prescrizioni, il tutto per migliorare in maniera sinergica». —