Treviso, pioggia e temperature basse impoveriscono i gelatai
Un’estate altalena per il meteo. Un’estate altalena anche per i guadagni dei gelatai. Già alle prese con i rincari delle materie prime, tanto da dover ritoccare il costo delle palline, fanno i conti con leggeri cali negli incassi e compensano le ripetute giornate di pioggia solo grazie ai turisti, al maggiore afflusso dei fine settimana e delle giornate più calde, agli orari prolungati nelle serate che “tirano” di più.
C’è chi ha ampliato il personale, pensando a eliminare le code. E la strategia, adottata in tempi non sospetti, è servita anzitutto a compensare le giornate perse per il maltempo.
Sì, perché sono diventate le previsioni meteo, già da marzo-aprile, uno dei pensieri principali dei gestori delle gelaterie.
L’estate che non arriva
Meteo da cui dipendono pure i quantitativi da preparare. Strana la vita dei gelatai: l’anno scorso avevano goduto di un’estate prolungata, continuando a servire coni e coppette in pieno novembre.
«Ora accusiamo però un meno 3-4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso», spiega Giacomo Sinagra, titolare di Prana in Calmaggiore a Treviso, «la settimana è magra, per fortuna il weekend ci consente di recuperare. E, sempre il sabato e la domenica, una mano ce l’ha data il turismo. Di certo il meteo di maggio e giugno ci ha penalizzato, speriamo almeno in una lunga estate come l’anno scorso. I rincari? Soprattutto di nocciola e cioccolato: abbiamo aumentato del 10%».
Così la singola pallina è passata da 2 a 2, 20 euro.
Chiusure anticipate e più personale
Flavio Perissinotto, della gelateria Calmaggiore, riflette: «Teniamo, ma la pioggia ci ha condizionato. Abbiamo dovuto modificare in corsa gli orari in base al meteo: se è una bella serata prolunghiamo, se va male chiudiamo prima. E risparmiamo così sulla corrente».
Stefano Dassie, a Sant’Agostino, riassume: «I dipendenti sono passati da quattro a cinque, così abbiamo ridotto le code e magari si ferma più gente. Siamo alla pari rispetto a inizio estate 2023, le poche giornate di gran caldo ci sono servite a recuperare. E meno male: abbiamo dovuto portare la pallina da 2 a 2,30 euro, purtroppo è aumentato tutto. Dal cacao allo zucchero, dal pistacchio alla nocciola».