Liste di attesa: sono più di 3 mila le prestazioni da recuperare
Sono più di tremila le prestazioni da recuperare nell’Ulss 1 Dolomiti.
E per ridurre le liste di attesa – concentrate soprattutto su prestazioni da eseguire entro 30 o 60 giorni – l’azienda schiera medici dipendenti, medici esterni (in convenzione con l’azienda università di Padova e l’Ulss di Treviso) e il camion per la risonanza magnetica (1.120 esami eseguiti) per una spesa totale che supera l’1,1 milioni di euro.
Ma ci sono anche una task force – guidata dalla direttrice sanitaria Maria Caterina De Marco – per controllare l’appropriatezza e la congruità prescrittiva, il teleconsulto tra medico di famiglia e specialista per valutare in via preliminare gli esami strumentali più complessi da assegnare al paziente. «La parola d’ordine è lavorare sulla congruità delle richieste di prestazioni ma anche sull’offerta», precisa il commissario straordinario dell’Ulss, Giuseppe Dal Ben.
I numeri delle liste d’attesa
Se le priorità prescrittive urgenti e a 10 giorni (B) sono state azzerate dal 2020 ad oggi, passi avanti si sono fatti per le prestazioni entro 30 giorni (D), dove si è passati dalle 4.783 del giugno 2023 alle 898 del giugno di quest’anno.
Le criticità maggiori si rilevano nelle prime visite di Medicina fisica e riabilitativa (ce ne sono 580 in attesa), di Reumatologia (in attesa 259) e di Neurologia (126 in attesa).
Ma è soprattutto per le prescrizioni entro 60 giorni (P) che, malgrado gli sforzi, la lista è ancora lunga: dalle 2.611 prestazioni in attesa nel giugno 2023 si è passati alle 2.186 nel giugno di quest’anno. Di queste, 650 sono relative alle prime visite oculistiche, 619 a quelle fisiatriche, 537 a quelle dermatologiche, 139 a quelle reumatologiche. In stand by anche una serie di richieste di risonanze magnetiche oltre a prime visite pneumologiche.
«Questi numeri danno l’idea che molto è stato fatto sul fronte delle liste di attesa e sui pre-appuntamenti (liste di galleggiamento). C’è ancora da fare, per cui andiamo avanti con le strategie per andare incontro alle esigenze dei nostri pazienti», precisa il commissario.
Aumentano le prescrizioni
Dal 2022 al 2023 le prescrizioni di prestazioni mediche specialistiche sono passate da 649.980 a 671.223 e le proiezioni per il 2024 parlano di 743.902 prescrizioni. La maggior parte di queste viene dai medici di famiglia o pediatri di libera scelta.
Stesso trend anche per le prime visite, passate dalle 340.913 del 2022 alle 348.821 del 2023, per raggiungere quota 380.094 nel 2024, secondo le proiezioni dell’azienda sanitaria. In aumento anche le visite di controllo prescritte dagli specialisti (da 309.067 controlli nel 2022 a 322.402 nel 2023 per arrivare in proiezione a 363.808 nel 2024).
Balzo in avanti per le prestazioni ambulatoriali per esterni, che sono passate dalle 799.797 nel 2019 (in periodo pre Covid) alle 811.020 del 2023. «Ma la cosa interessante è che nella nostra provincia il 94,5% delle prestazioni ambulatoriali è eseguito nelle strutture sanitarie pubbliche, soltanto il 5,5% nelle strutture private accreditate», nota Dal Ben.
Le strategie
«Anche se i numeri sono in calo, c’è ancora molta strada da fare», sottolinea la direttrice sanitaria De Marco, che annuncia il via libera a una serie di incontri mensili con i medici prescrittori ed erogatori di prestazione. «Stiamo lavorando ad esempio sul fronte dei pazienti cronici e con lombosciatalgia: lo scopo è che siano i medici di base a prendersi in carico gli assistiti con questo problema. I cittadini hanno bisogno di una risposta quando stanno male, e di una prestazione adeguata da erogare nei tempi adeguati».