San Savino Ivrea: «Così ho creato il logo della festa»
IVREA. A Ivrea, dove è nata 33 anni fa, Chiara Zarmati, laurea al corso di Illustrazione e animazione allo Ied di Torino e successiva frequenza del MiMaster di Milano, era già conosciuta dai patiti di musica da camera per il concept grafico delle locandine della rassegna I colori di settembre, nonché per il manifesto e le locandine della scorsa stagione de Gli accordi rivelati.
Il suo ultimo lavoro, la bellissima illustrazione–logo della patronale di San Savino 2024, diffusa ovunque su locandine e gigantografie e, in modo ancor più capillare sui libretti informativi, ne ha definitivamente svelato a tutti l’enorme talento creativo e grafico. Almeno in città, dal momento che, a livello internazionale, era già da tempo conosciutissima e apprezzata. Volentieri ha accettato di raccontare la genesi di questo lavoro e, un poco, anche se stessa.
Come nasce l’immagine che ha realizzato?
«Durante la progettazione dell'illustrazione, il mio obiettivo principale è stato quello di riuscire a trovare una soluzione iconografica che riuscisse a sintetizzare e a far comunicare efficacemente i concetti chiave dell'evento: la città di Ivrea e i cavalli. Ho quindi cercato un espediente concettuale che mi permettesse di rappresentare la città in modo facilmente riconoscibile, ma che riuscisse anche a comunicare in maniera energica e dinamica con il cavallo centrale di sfondo. La coda del destriero rampante si trasforma quindi nel fiume, la Dora Baltea, che attraversa la città e che scorre ai piedi del castello dalle rosse torri di carducciana memoria. Tengo a sottolineare che la scelta dell'immagine definitiva è frutto di un lavoro di squadra, insieme a Davide Barbato, che cura la direzione creativa dell'evento, il team organizzativo della festa di San Savino, il Comune di Ivrea e lo studio grafico che ha contribuito alla realizzazione del layout dell'evento».
Cosa ha provato nell’accingersi a idearla e cosa prova, ora, essendo di origine eporediese?
«Mi sono divertita molto e sono soddisfatta del risultato ottenuto».
Cosa le piace della Festa di San Savino?
«Il tema mi è affine: amo molto i cavalli che sono stati compagni di giochi e avventure di tutta la mia infanzia e giovinezza. Per questo motivo da ragazzina ho anche partecipato alla festa di San Savino, quindi conosco e riconosco questo evento come qualcosa di estremamente familiare».
Il suo percorso artistico e professionale?
«Sono un’illustratrice freelance e lavoro principalmente nell'ambito dell’illustrazione editoriale e di corporate, anche se mi piace spaziare. Da circa un anno, infatti, sto lavorando anche a qualche progetto di muralismo e, nel contempo, insegno illustrazione alla scuola comics di Torino, all'Istituto Design Palladio di Verona e alla Scuola PencilArt di Roma. Ho lavorato per le principali testate e inserti giornalistici italiani: La Stampa, Corriere della Sera, Il Sole 24Ore, eccetera e collaboro con un agente americano che mi ha permesso di lavorare molto anche all'estero per giornali e aziende, da The New York Times a Time e da The Atlantic a Nature, passando per La Roche e altri».
Un augurio per Ivrea?
«Trovo che Ivrea, in questi ultimi anni, stia prendendo una forma sempre più interessante. È ricchissima di eventi e iniziative quali, per citarne alcune, la festa di San Savino, il Carnevale, Apolide, La grande invasione e gli Accordi rivelati che contribuiscono a rendere la città florida e dinamica: non posso che augurarle, quindi, di continuare in questa direzione».