Le commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia hanno respinto tutte le modifiche avanzate dalle opposizioni sull’articolo 12 del dl Sicurezza, ovvero quello che rimuove l’obbligo del rinvio della pena per le donne incinte o con figli minori di un anno così come approdato nelle commissioni, ma concede alle autorità la facoltà di incarcerare le donne anche se stanno portando a termine una gravidanza o se sono madri di bambini con meno di un anno di vita. Un beneficio che in Italia è riconosciuto dall’articolo 146 del Codice penale sul rinvio obbligatorio dell’esecuzione della penale.
Dl sicurezza, linea dura sul carcere per le borseggiatrici in bus e metro
I leghisti Igor Iezzi e Simona Bordonali, con un emendamento approvato ieri hanno voluto introdurre un aggravante se il reato è commesso «all’interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane o all’interno dei convogli adibiti al trasporto di passeggeri». Nella maggioranza, a proposito dell’articolo 12 sulle detenute incinte o madri di minori di un anno, si è registrata la defezione di Forza Italia. Gli azzurri hanno deciso di non partecipare al voto sugli emendamenti che contrastavano il disegno leghista, anziché bocciarli come fatto da Fratelli d’Italia e dalla stessa Lega.
Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, nonché relatrice del provvedimento, ha ribadito invece la linea dura: “A chi in queste ore si oppone allo stop dell’automatismo nel differimento della pena adducendo come motivazione la tutela dei bambini, ricordiamo che tra i primi diritti dei minori c’è quello di non essere utilizzati strumentalmente per compiere reati o per rinviare l’esecuzione della condanna. Nel contemperare gli interessi in campo di chi non può esprimersi finalmente ci sarà un giudice e non un meccanismo obbligatorio. Nell’ipotesi di delitti gravi o reiterati tali da non consentire la sospensione cautelare sarà il giudice a valutare la situazione della detenuta e della sua prole”.