Cani maltrattati e ridotti allo stremo: padrone denunciato a Cormons
CORMONS Un uomo di Cormons è stato denunciato per il maltrattamento di due sue cani e la morte di un terzo. La situazione di estrema privazione e degrado in cui vivevano gli animali è emersa in modo fortuito quando uno degli animali dell’ultimo, una femmina di setter ribattezzata Aria dai volontari del canile di Lucinico che l’hanno accolta, è stata trovata vagante nella zona di Cormons.
«Ci è arrivata la chiamata di una donna che l’aveva vista, segnalandoci le cattive condizioni in cui si trovava», racconta Laura Grassi, la presidente dell’associazione La Cuccia Odv, che gestisce per conto del Comune di Gorizia la struttura di Lucinico, dove la cagnolina, di quattro anni, è arrivata il 30 giugno, dopo essere stata recuperata dal cinovigile. La setter era dotata di microchip e regolarmente registrata all’anagrafe canina. «Era però in condizioni tali di magrezza, infestata da parassiti, che la veterinaria Maria Cristina Da Col, direttrice sanitaria del canile, si è fermata a osservarla, stendendo poi una relazione», prosegue Grassi, aggiungendo come Aria sia poi stata riaffidata al proprietario. «Visto il quadro, abbiamo deciso noi volontari di andare a vedere come stava e abbiamo trovato in un box un altro cane - spiega Grassi -, un Alpenlandische dachsbracke di un anno e mezzo, che abbiamo chiamato Vento, nella stessa situazione di deprivazione della setter. A quel punto ci siamo rivolti ai carabinieri di Cormons, che si sono attivati subito: abbiamo trovato in loro una collaborazione eccezionale».
I carabinieri, affiancati dal personale della stazione di Gorizia del Corpo forestale regionale e di Asugi, hanno così recuperato sia la setter sia l’altro cane da caccia, rinvenendo anche il corpo di un terzo cane. «Morto di stenti, purtroppo, da quello che abbiamo potuto vedere», afferma la presidente de La Cuccia, cui la setter e l’Alpenlandische dachsbracke sono stati affidati e che ora si trovano nel canile di Lucinico.
L’uomo è invece appunto stato denunciato per maltrattamento, abbandono e uccisione di animali, secondo quanto stabilito articolo 544 bis e ter e articolo 727 del Codice penale. «Spero che questa vicenda, tristissima, serva a far capire che gli animali vanno rispettati e sono in ogni caso tutelati per legge – sottolinea Grassi -. A chi sa di situazioni simili o di maltrattamenti l’invito è quello di segnalare, perché quegli animali possano essere messi al sicuro. In questo caso un cane è morto, ma gli altri due sono stati salvati grazie all’intervento delle forze dell’ordine e degli altri soggetti che si occupano del benessere animale». —