Frates: «Brava Udine, quello di Hickey è un grande colpo»
Apu, hai fatto un affare. A benedire l’arrivo di Anthony Hickey, ultimo innesto del mercato bianconero, è Fabrizio Frates, direttore sportivo in uscita dalla Pallacanestro Cantù. In pochi conoscono il giocatore meglio dell’ex allenatore di Snaidero Udine e Dinamica Gorizia: fu lui, un anno fa, a portare Hickey in Italia. Insieme a Frates andiamo a scoprire meglio il nuovo play dell’Apu Old Wild West.
Frates, che ne dice dell’ingaggio di Hickey da parte di Udine?
«Mi sembra un gran bel colpo. Lo volli fortemente a Cantù nell’estate 2023, lo avevo scelto dopo averlo “scoutizzato” nel suo periodo in Israele. Non è un regista vecchio stile, di quelli che facevano girare la squadra, rientra nella tipologia dei playmaker di adesso: non solo assist ma anche tanti punti nelle mani».
Quali sono le caratteristiche principali del giocatore?
«Hickey ama attaccare il canestro, ricordiamoci che in gara quattro di finale play-off a Trieste ha segnato 30 punti. Il suo punto forte è un gran primo passo, ha un cambio di velocità importante che sembra quasi di veder fumare le scarpe quando fa uno scatto. È bravissimo, inoltre, a mettere in ritmo i compagni. Quando parte per l’uno contro uno e arriva l’aiuto del difensore su di lui, si crea immediatamente un vantaggio da sfruttare con un assist per una tripla aperta. Di ciò se ne gioveranno i tiratori di qualità dell’Apu, penso a Stefanelli, Ambrosin e Alibegovic».
All’interno del gruppo squadra come si inserisce Hickey?
«Posso affermare tranquillamente che “Tony” è un gran personaggio. Ha leadership, è un uomo vero e un grande professionista. Anche dal punto di vista umano Udine fa una grande addizione col suo arrivo».
Fuori dal campo come si gestisce?
«Non è assolutamente uno che crea problemi, anzi. È una persona squisita, come dicono gli americani un “family-man”. Il suo tempo libero lo trascorre con la moglie e i due figli. A lui mi sono affezionato molto, sono contento che vada a giocare a Udine, dove c’è una società seria e ambiziosa, una bella città e gente appassionata. Per lui è decisamente una buona situazione».
Almeno un difetto ce l’ha?
«Diciamo che il tiro da tre punti non è esattamente la sua arma principale. Generalmente viaggia col 35%, ma può accadere che in una partita faccia 3/5 e in un’altra 1/6».
Già che ci siamo, spenderebbe due parole anche su Francesco Stefanelli, altro ex canturino?
«È un ragazzo serio, mi fa piacere che a Udine ritrovi Da Ros con cui ha legato nei due anni a Cantù. Francesco è un gran tiratore, sa fare canestro anche nei momenti decisivi. All’Apu avrà le condizioni ideali per esaltare le sue qualità, con un play come Hickey che penetra e scarica e lunghi che rollano come Da Ros. A Udine c’è un bel po’ di Cantù e non può che farmi piacere, abbiamo valorizzato giocatori».