Wimbledon, Vekic: “Provavo tanto dolore, piangere può aiutare. Nel terzo pensavo di morire”
Non è stata una bella sconfitta per Donna Vekic quella patita ieri per mano di Jasmine Paolini nella semifinale di Wimbledon. 10-8 al tie-break del terzo, una partita da capogiro che ha visto la croata anche in difficoltà fisica. E probabilmente non solo, vista la breve conferenza stampa e le risposte quasi vuote, ad indicare una brutta e comprensibile reazione dopo un margine così minimo nella partita della vita.
D: “Puoi spiegare cosa di recente ha reso così difficile giocare contro Paolini, specialmente oggi?“
Donna Vekic: “Si sta muovendo molto bene, è aggressiva. Giochi una palla corta e subito devi scattare per seguirla. Non avrà il miglior servizio, ma sta servendo sufficientemente bene. E nel terzo set stava anche rispondendo molto bene“.
D: “Parliamo dell’emozione che hai mostrato in campo: a un certo punto sembrava fosse uscito tutto fuori, poi lo hai ributtato dentro e hai resettato. Cosa vuol dire lasciar uscire le lacrime in campo e poi tornare al match? Pensi che ti aiuti?“
Donna Vekic: “Alle volte può aiutare, anche se non so a cosa fossero dovute le mie lacrime. Più che altro stavo piangendo perché provavo molto dolore, e non capivo come avrei potuto continuare a giocare“.
D: “Questa è stata la tua quarta partita di fila al terzo. Hai sofferto un po’ di stanchezza durante il match?“
Donna Vekic: “Pensavo di stare per morire nel terzo set. Avevo tanto dolore sia al braccio che alla gamba. Non è stato facile, ma recupererò“.
D: “Dato che hai descritto come hai combattuto durante tutto l’incontro, cosa provi rispetto a quanto fatto oggi?“
Donna Vekic: “Il mio team dice che devo essere fiera di me stessa, ma in questo momento è difficile. Di sicuro mi serviranno un paio di giorni per valutare tutto. In questo momento è difficile essere positiva, ci sono andata così vicina. Ho avuto tante occasioni“.