Ivrea, si presenta davanti al tribunale col coltello alla gola: «Fatemi parlare con un magistrato o mi ammazzo»
IVREA. Ha detto alle guardie dell’istituto di vigilanza Civis, all’ingresso del tribunale e della procura di Ivrea, che voleva «parlare con un magistrato».
Educatamente gli è stato fatto notare, che avrebbe dovuto prendere un appuntamento e sapere almeno con quale magistrato doveva parlare.
Allora si è puntato un coltello con una lama di venti centimetri alla gola. «Mi ammazzo», ripeteva, tenendo il coltello di traverso sotto il collo, a volte invece spostandolo di punta. Una sola distrazione, un solo gesto sbagliato, poteva essergli fatale.
Sono stati attimi di panico nella guardiola dove si eseguono i controlli agli uffici giudiziari. Le guardie, però, hanno mantenuto il sangue freddo.
Mentre una cercava di calmarlo, l’altra ha chiamato la polizia giudiziaria: di turno c’erano i carabinieri. Sono arrivati in cinque minuti e mentre continuavano a farlo parlare, l’uomo si è distratto e gli agenti hanno approfittato per disarmarlo. Tutto si è concluso in meno di dieci di minuti.
Sul posto sono sopraggiunte anche tre pattuglie dei carabinieri - in testa il capitano Manuel Grasso, comandante della Compagnia di Ivrea - allertate sempre dalle guardie.
I militari hanno messo in sicurezza l’area, perquisito l’uomo e la sua auto. Il gabbiotto dei controlli del tribunale è stato chiuso per mezz’ora circa, fino alle 9 di mercoledì. Poi tutto è tornato alla normalità.
L’uomo è un pensionato 71enne di Foglizzo. A spingerlo al gesto, è stata la disperazione.
Dopo un divorzio, infatti, non riesce più a pagare gli alimenti alla famiglia. La sua avvocata Valentina Boscia spiega: «Abbiamo provato a farlo capire alla nostra controparte, ma dopo lo stipendio, gli è stato pignorato il conto corrente».
Ora dovrà difenderlo anche nel probabile procedimento penale, perché l’uomo sarà denunciato per porto abusivo d’arma. Come i molti che negli anni hanno provato a passare i controlli del metal detector con un coltello in borsa e sono stati fermati dalla guardie e denunciati dalla polizia giudiziaria.
Spesso si tratta di dimenticanze, che però costano una denuncia. Il 71enne non aveva passato i controlli, si è puntato la lama alla gola prima di passare sotto il metal detector, altrimenti la lama sarebbe stata individuata dagli strumenti tecnologici.
Ora le sue condizioni psicologiche destano ancora preoccupazione. Durante quei dieci minuti di panico, riferiscono i testimoni, era agitato e tremava.
Poi, è stato trasportato in ospedale, dove è stato tranquillizzato. Infine è tornato a casa.