La mucillagine invade il porticciolo di Muggia: necessaria la rimozione manuale
MUGGIA. La mucillagine ha invaso il Mandracchio di Muggia e non se ne va. Il caratteristico porticciolo davanti al centro ha una conformazione stretta, tale da non permettere alla sostanza appiccicosa di fuoriuscire in mare aperto. Le barche dei pescatori e gli altri natanti rimangono così bloccati all’ormeggio. Come se non bastasse, il caldo afoso di questi giorni ha contribuito alla macerazione delle fioriture stagnanti, da cui si sprigiona un odore alquanto pungente in certi momenti della giornata.
Fortunatamente le mucillagini non sono particolarmente presenti lungo il resto della costa muggesana, ma in città il problema persiste, tanto che il Comune si è dovuto attivare alla svelta per trovare il modo di asportare la mucillagine incastrata e proteggere il Mandracchio quando il fenomeno dovesse ripresentarsi.
L’aiuto dei diportisti
Il sindaco Paolo Polidori è al lavoro per cercare una soluzione: «Muggesani e turisti avranno visto il Mandracchio letteralmente coperto dalle mucillagini che a causa della conformazione fisica dello stesso non riescono a uscire. Un problema di non semplice risoluzione», ammette il primo cittadino.
Polidori ha contattato la società Crismani, «con cui abbiamo fatto un sopralluogo. C’è per ora l’ipotesi, in fase di studio, di spostare queste mucillagini al di fuori del bacino, con l’appoggio dei diportisti che sposteranno verso il centro l’ammasso in maniera tale che un’imbarcazione apposita di Crismani possa prenderle e trasportale in mare aperto.
Perché dico spostare e non raccogliere? Semplicemente per il fatto chele normative sono molto restrittive, in quanto si andrebbe a tirar su anche acqua salata di mare che non si saprebbe poi dove andare a smaltire. Raccogliere le mucillagini aspirandole è dunque un’ipotesi assolutamente impercorribile. L’ipotesi è allora di spostare le mucillagini al di fuori del bacino».
Poi si presenterà la questione di come non far ripetere il caso. Per evitare un ritorno nel collo di bottiglia del Mandracchio è allo studio un sistema di chiusura dell’imbocco dello storico bacino. In cosa consiste? «Si pensava – dice Polidori – di chiudere l’imbocco con delle panne come quelle messe lungo l’Ospo mesi fa per proteggerlo dallo sversamento di gasolio. Sarebbe il primo esperimento del genere a livello nazionale. Anche per questo è stata fissata una riunione qui a Muggia che vedrà impegnati Comune, Capitaneria di porto, Autorità portuale e Arpa».
Gli esercenti infastiditi
La presenza delle mucillagini in pieno centro non piace agli esercenti delle attività che si affacciano sul porticciolo, ma gli affari almeno sembrano non risentirne. «La presenza – racconta una dipendente della Gelateria De Riva – è davvero massiccia. Io sono muggesana ma a memoria non ricordo di aver mai visto un fenomeno del genere. Oggi (ieri, ndr) l’odore non si percepisce tanto, ma nei giorni scorsi era davvero forte. I nostri clienti comunque non ci fanno più caso. Quindi non sta incidendo sugli affari» .
«Non c’è assolutamente nessun problema», dice al volo una commessa del Pane Quotidiano alle prese con il lavaggio della macchinetta della crema di caffè.
Anche da Jimmy, storica gelateria muggesana, anch’essa affacciata sullo storico bacino non si riscontrano problemi: «Il via vai è sempre lo stesso, nessuno dei nostri clienti si è mai lamentato. Unico problema, a volte, è il cattivo odore, spesso penetrante», dicono Giuliano e Lara. Il titolare della Trattoria Risorta e della nuova cicchetteria, inaugurata da poco nell’ex pescheria, Henry Demarco invece è preoccupato a prescindere dall’invasione: «Poco turismo, pochi residenti, poco lavoro».
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