Maturità a Trieste, gli otto centini del Volta pensano a ingegneria e intelligenza artificiale
TRIESTE Ingegneria e intelligenza artificiale sono il futuro degli otto studenti che si sono diplomati con il massimo dei voti all’istituto Volta di Trieste.
Quattro hanno ottenuto anche la lode, tra questi Nicolas Starhaus, che racconta di «una prima prova che ci ha offerto tracce a mio avviso poco stimolanti. La seconda invece si è rivelata contenere argomenti non trattati nel corso dell’anno: abbiamo dovuto ragionare molto e cercare soluzioni alternative, d’altronde un po’ come le attività di problem solving richieste dal mondo del lavoro. L’orale è rimasto la classica prova in cui a partire da una traccia data dalla commissione. Dopo il diploma studierò Intelligenza artificiale, sono stato ammesso in un percorso interamente in lingua inglese interuniversitario presso le Università di Milano, Milano-Bicocca e Pavia».
Lode anche per Sharon Alba Gambar: «L’esame è stato il coronamento di cinque anni di impegno e sacrifici. Questo risultato non era il mio obiettivo, ma durante l’esame ho capito che, grazie alle conoscenze acquisite nel corso degli anni, avrei potuto affrontarlo al meglio. Mi iscriverò a Ingegneria industriale».
Emanuele Faè alla prova di italiano ha scelto «la trasformazione del diario nell’era digitale, argomento molto attuale. Nella seconda prova ho applicato tutte le mie conoscenze apprese nel corso degli anni scolastici. L’orale è stato la parte in cui ero più agitato, ma sono riuscito a collegare tutte le materie. Nel complesso è stata un’esperienza formativa, ha segnato la fine di una fase della mia vita, aprendo le porte sul mondo “adulto”. Mi iscriverò a Ingegneria civile».
Per Simone Spadoni «la sfida è stata trovare la lucidità in un momento di profonda tensione e affidarmi alle mie competenze per trovare la soluzione ai quesiti posti. È stato motivo di grande soddisfazione riuscire ad arrivare ad un obiettivo, che, a priori, sarebbe stato impensabile. Dopo il diploma farò Ingegneria industriale».
Per Alice Amodio la parte più tosta è stata l’orale: «Ha messo alla prova la mia capacità di gestire stress e ansia, ma l’ho trovato anche costruttivo. Proseguirò gli studi a Ingegneria Civile».
Cristiano Pischianz parla di «un risultato appagante e molto desiderato, la preparazione e i consigli dei miei professori mi hanno permesso di raggiungere l’obiettivo. Per il futuro mi sto orientando fra alcuni dei rami della facoltà di Ingegneria».
Antonio Lombisani, 100 e lode, considera l’esame «un passaggio fondamentale nella vita di uno studente. Per me segna l’inizio di un’avventura all’università, che mi porterà a realizzare i miei progetti: lavorare nel settore del motorsport internazionale, nei campionati Wec o auspicabilmente in F1. Sono grato a chi mi ha accompagnato in questo percorso, in particolare mio padre e la professoressa De Colombani». Diplomato con 100 e lode anche Matteo Costa.
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