Passeur e latitanti: 9 arresti al confine a Trieste
TRIESTE Continuano gli arresti al confine con la Slovenia dopo la sospensione dell’Accordo di Schengen. Dal 20 giugno al 5 luglio la Polizia di Frontiera di Trieste ha arrestato nove persone: tre in flagranza per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e sei in esecuzione di provvedimenti disposti dall’Autorità Giudiziaria Italiana. Tutti gli arrestati sono stati trasferiti al carcere del Coroneo.
Il primo passeur arrestato, un cittadino ucraino di 62 anni, è stato controllato all’alba dello scorso 28 giugno al valico di Fernetti (Monrupino) alla guida di un’autovettura con targa italiana. L’uomo, titolare di un permesso di soggiorno emesso dalla Questura di Napoli, accompagnava in Italia due cittadini turchi, di 26 e 31 anni, sprovvisti di documenti validi per l’ingresso e il soggiorno nei Paesi dell’Unione europea.
Il giorno seguente, 29 giugno, sono stati arrestati gli altri due passeur: nel primo pomeriggio, al valico di Rabuiese (Muggia), un 41enne cittadino albanese residente in Croazia, e nella tarda serata, al valico di Pese (San Dorligo della Valle), un 25enne cittadino siriano residente in Olanda. Con il cittadino albanese viaggiava, a bordo di un’autovettura con targa croata, un suo connazionale di 24 anni, privo di requisiti per l’ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale nonché destinatario di tre provvedimenti di inamissibilità nell’area Schengen, emessi da altrettanti Stati membri tra il 2020 e il 2024. Il cittadino siriano, alla guida di un’autovettura con targa slovena, trasportava una giovane coppia turca con tre bambini di 2, 5 e 6 anni, diretta in Germania, e un altro cittadino turco maggiorenne, in viaggio invece per l’Olanda.
Arrestati anche due cittadini italiani, di 32 e 59 anni, che sono stati identificati tra i passeggeri dell’autobus romeno controllato nella notte del 20 giugno u.s. al valico di Fernetti (Monrupino). Entrambi condannati in via definitiva per reati contro il patrimonio commessi in varie località italiane, devono espiare un cumulo di pena detentiva: il 32enne due anni e sei mesi, il 59enne due anni e un mese. I relativi ordini di carcerazione sono stati emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Macerata, e precisamente: a carico del più giovane nel settembre dello scorso anno, nei confronti dell’altro invece nel dicembre del 2021.
Espulso nell’ottobre del 2023 con decreto del Prefetto di Trieste e subito dopo uscito dal Paese, era rientrato nel tardo pomeriggio dello scorso 27 giugno nonostante il divieto di reingresso di tre anni. Per il 25enne cittadino albanese, arrivato al valico di Pese (San Dorligo della Valle) a bordo di un furgone con targa albanese, è scattato l’arresto, come previsto in questi casi dalla normativa vigente.
Due giorni dopo, 29 giugno, nelle prime ore del mattino, è stata arrestata una cittadina romena di 47 anni, destinataria di un ordine di carcerazione disposto nel dicembre del 2023 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano. La donna, arrivata al valico di Fernetti (Monrupino) su un autobus con targa romena, deve espiare un cumulo di pena detentiva di due anni, nove mesi e 28 giorni. È stata, infatti, condannata in via definitiva per reati contro il patrimonio commessi nel Nord Italia.
Erano passeggeri a bordo di autobus con targa romena anche il 35enne cittadino moldavo e la 34enne cittadina romena arrestati rispettivamente la sera dello scorso 4 luglio al valico di Pese (San Dorligo della Valle) e il giorno seguente, nel primo mattino, al valico di Fernetti (Monrupino). A carico dell’uomo è emerso un ordine di carcerazione disposto nel novembre del 2023 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Torino. Il cittadino moldavo, condannato in via definitiva per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e per reati contro il patrimonio e la fede pubblica, deve espiare una pena residua di un anno e sette mesi di reclusione. La cittadina romena era, invece, destinataria di un ordine di carcerazione emesso nel novembre del 2022 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Cassino. È stata, infatti, condannata con sentenza definitiva alla pena di tre anni e quattro mesi di reclusione per reati contro il patrimonio commessi nel Centro Italia.