Alex Marangon, rilevamenti sulla scarpata dell’abbazia: tutti gli esiti
Nel corso della giornata di venerdì 12 luglio, per quattro ore i vigili del fuoco del Saf (nucleo speleo-alpino-fluviale) hanno setacciato il dirupo, fitto di vegetazione, che si estende per 15 metri sotto la terrazza dell’abbazia di Santa Bona a Vidor.
Ma non hanno trovato traccia di arbusti incrinati o rami spezzati. Nemmeno i droni dall’alto sono riusciti a immortalare segni della caduta di un corpo tra gli alberi. Sono state battute anche altre piste: come la caduta dal sentiero dell’abbazia che porta ad una spiaggetta del Piave.
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Una caduta a strapiombo, direttamente sul fiume, ma da un’altezza dimezzata rispetto a quella della terrazza.Nulla. Nemmeno lì sono state trovate tracce di sangue sulle pietre o bastoni insanguinati.
Non si sa quante speranze avessero gli investigatori di trovare le tracce della caduta del corpo di Alex Marangon dalla terrazza o dal sentiero dell’abbazia che porta al Piave, a distanza di dodici giorni dalla morte del giovane. Ma il responso del nuovo sopralluogo di ieri mattina di vigili del fuoco e carabinieri è stato negativo.
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A questo punto, torna a rafforzarsi la pista dell’omicidio di Alex Marangon, il barista di 25 anni di Marcon, trovato due giorni e mezzo dopo la sua scomparsa dall’abbazia di Vidor su un isolotto del Piave a Ciano del Montello con la testa fracassata e varie lesioni in tutto il corpo.