Aveva fatto perdere le sue tracce mentre era ai domiciliari per furto e rapina: fermato dalla polizia in un parco a Pordenone

PORDENONE. Era ricercato da metà giugno, quando era evaso dagli arresti domiciliari. Richard Boahene, 22 anni, nato in Ghana e residente a Pordenone, è stato individuato dalla squadra volante mercoledì 10 luglio, durante i controlli in via Mazzini e al parco Querini.

Vedendo l’auto della polizia di Stato in via Mazzini, il giovane si è dato alla fuga. È scappato verso il parco. Insospettiti, i poliziotti lo hanno raggiunto in pochi istanti in via dell’Essicatoio. Dalle verifiche è emerso l’aggravamento a suo carico della misura cautelare per furto aggravato e rapina: dai domiciliari al carcere, proprio a seguito dell’evasione.

È il secondo arresto eseguito dalla polizia di Stato negli ultimi dieci giorni grazie all’intensificazione dei controlli nell’area di via Mazzini, voluti dal prefetto Natalino Domenico Manno in accordo con il questore Giuseppe Solimene e le altre forze dell’ordine.

Venerdì 12 luglio, fra l’altro, dinanzi al tribunale collegiale si è celebrata l’udienza del processo che vede Boahene fra gli imputati. Il contesto è quello della cosiddetta banda di via Mazzini. A Boahene il pm Marco Faion ha contestato la partecipazione a una rapina al minimarket il 27 marzo 2023.

Il ragazzo è accusato di aver colpito con un pugno al volto il gestore (7 giorni di prognosi) dopo che lui e altri tre imputati hanno prelevato birre dagli scaffali senza pagare. È stato individuato anche come l’autore di un furto di una cassa Bluetooth al negozio Tecnico Plus in via Mazzini il 21 aprile.

Ha scelto il dibattimento anche Bassati Kamagate, 21 anni, ivoriano di Pordenone difeso dall’avvocato Laura Ferretti, al quale vengono contestate invece quattro ipotesi di rapina. Anche lui a marzo era evaso dagli arresti domiciliari e ora si trova in carcere.